In mancanza di veri e propri distretti industriali, eccetto quello della ceramica a Civita Castellana, sono i poli tecnologici a trainare lo sviluppo produttivo del Lazio verso l'innovazione, la conoscenza e la ricerca, come leve competitive per lo sviluppo e il successo delle imprese.
Questo dato emerge dalla mappatura trimestrale di Intesa San paolo sui poli tecnologici del Lazio. La nostra regione infatti si distingue per la presenza di 3 rilevanti poli, quello farmaceutico-biomedicale, che si sviluppa sulle province di Roma, Latina e Frosinone e quelli dell'ITC e dell'aeronautica romani, concentrati nell'area della capitale. Le tre realtà hi-tech individuate occupano il 26% di tutti gli addetti a livello nazionale. sul totale degli addetti e hanno esportato, nel 2010, per un valore di 5.393 milioni di euro, corrispondente a circa il 27% dell'export dell'hi-tech italiano. Inoltre la dimensione delle aziende è superiore rispetto a quella media italiana e conferma la presenza di imprese di dimensioni medio grandi tipica in particolare dei settori farmaceutico e aerospaziale.
Il peso dell'export dei poli tecnologici sul totale delle esportazioni regionali è infatti pari a circa il 36% nel 2010, ben superiore rispetto alle altre realtà analizzate (in Campania 19%, in Lombardia 9%). I poli tecnologici laziali hanno evidenziato un andamento delle esportazioni più brillante rispetto ai poli tecnologici italiani, registrando una perdita più contenuta nel 2009 (-1,6%) e una ripresa ancora più intensa nel 2010 (30,4%).