Un reportage su Eur spa, pubblicato venerdì da Repubblica, oltre a documentare le consuete assunzioni clientelari delle quali dovranno eventualmente rendere conto il presidente Pierluigi Borghini e l'amministratore delegato Riccardo Mancini, sponsor eccellente e antico sodale politico di Gianni Alemanno ai tempi della comune militanza nell'estrema destra, denunciava anche l'attività anomala di questa società pubblica al 90% del Ministero delle Finanze e per il 10% del Comune di Roma. Sulla questione interveniva ieri anche il senatore Luigi Zanda vice capo gruppo del Pd a Palazzo Madama il quale sottolineava la «grandissima questione istituzionale» che riguarda sia il contenuto degli indirizzi imprenditoriali delle Spa pubbliche, ma anche i comportamenti dei loro amministratori. E chiedeva quanto debbono pesare nella gestione delle società pubbliche gli interessi generali della comunità, il rischio imprenditoriale, la concorrenza non equa con gli operatori privati del settore e il successo personale del manager pubblico.
Zanda faceva più in generale notare che la questione non riguarda solo Eur spa, ma anche grandissime società quali Fs, Enel, Terna, Eni, Finmeccanica, Finmare-Tirrenia, Poste Italiane e un numero elevatissimo di potenti municipalizzate. «Tutte società per azioni che operano come società private (vedi Eur spa), ma che, contemporaneamente, rischiano capitale pubblico». La domanda di fondo per il senatore del Pd è se sia accettabile che gli amministratori pubblici utilizzino capitale pubblico con la stessa disinvoltura e la stessa autonomia di decisioni dei capitalisti privati che rischiano il proprio denaro. «Sono questioni di grandissimo rilievo istituzionale e economico» concludeva, annunciando un'interrogazione urgente al governo in modo che «se ne possa discutere approfonditamente in Parlamento».
Sul terreno strettamente locale ed in particolare per quanto riguarda il XII municipio escluso da ogni decisione di Eur spa, è intervenuto Andrea Santoro, coordinatore del Partito Democratico che parla di una assoluta mancanza di confronto fra l'istituzione e la società pubblica e ricorda di aver bloccato, nella scorsa consiliatura, progetti e scelte proposte da Eur Spa e non condivise dalla cittadinanza. «Oggi – prosegue – la sua gestione pare fuori controllo. Basti pensare che quando si decise di far saltare in aria il Velodromo, il consiglio municipale stava votando contro la demolizione dello stesso». E’ bene, aggiunge, che i consiglieri municipali, comunali, le giunte, il presidente del Municipio e il sindaco Alemanno «rimettano al centro della città, di tutta la città, il patrimonio dell’Eur».
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