"Da qui non mi muovo. Ho la pressione altissima e i medici mi stanno visitando, ma non ho assolutamente intenzione di mollare, a costo di rimetterci la vita". Franca De Candia, fondatrice del’Associazione nazionale vittime di usura (Anvu) continua la sua protesta in piazza del Viminale per chiedere parità di diritti a tutte le vittime di estorsioni. “Ho avuto tre infarti e oggi sono costretta ad assumere quotidianamente farmaci salvavita che comunque al momento ho sospeso” spiega la signora De Candia, vittima in passato di usura e violenza sessuale e oggi costretta a subire l’ulteriore mortificazione di una “circolare che differenzia le vittime di usura di stampo mafioso da quelle della criminalità comune, con il risultato di vedermi privata dallo Stato dell’ulteriore 30 per cento di invalidità che mi spetta”.
In piazza del Viminale, dove adesso è giunta un’ambulanza per prestare un primo soccorso alla De Candia, che rischia un infarto da un momento all’altro, sono presenti rappresentanti dell’Anvu e alcuni esponenti de La Destra, che sostengono la battaglia della donna. Nei giorni scorsi, Franca De Candia è stata ricevuta dal sottosegretario Mantovano e dal commissario antiracket, ma senza apprezzabili risultati.