«Oggi il sindaco di Roma sarà arrabbiato, ha detto che è inaccettabile, ma secondo me è inaccettabile che Roma sia rimasta uguale dopo che è salito lui: non ha fatto niente, un po’ come la Moratti». Parole che provengono non da un esponente dell’opposizione capitolina ma dal leader della Lega Nord, Umberto Bossi, che si è espresso in questi termini durante una festa di partito, con riferimento all’apertura, a Monza, delle sedi decentrate di quattro ministeri. Sedi la cui apertura aveva destato diverse perplessità, efficacemente condensate nel commento «Credo che l'Italia avrebbe bisogno di politiche per lo sviluppo e non per le poltrone», espresso dal presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
Ma lo sferzante (malgrado ricchi piatti di pajata) giudizio di Bossi sull’operato del sindaco di Roma ha trovato più di una sponda: «Mai ci saremmo aspettati di dover dare ragione a Bossi. E invece ieri il leader della Lega sul sindaco di Roma è stato preciso e convincente – ha commentato il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli – Che Alemanno sia incapace i romani se ne sono accorti da tempo. Ma che la fama di Alemanno come peggior sindaco che Roma abbia mai avuto fosse nota anche in Padania è stata in parte una sorpresa». «D'altronde le fallimentari gesta del sindaco di Roma, da Parentopoli all'annunciato e repentinamente cancellato Gran premio dell'Eur – ha concluso Miccoli – fino al terzo rimpasto di giunta in tre anni e all'escalation di violenza nelle vie della Capitale, ormai si conoscono ovunque, in Italia e nel mondo. E il sindaco fa davvero fatica a tenerle chiuse nel recinto del Grande Raccordo Anulare, nonostante le telefonate al Tg1».
Dello stesso avviso il consigliere del Pd Capitolino, Dario Nanni: «Alemanno non è riuscito ad impedire il maltolto ed è rimasto con un pugno di mosche che chiama ancora “federalismo” solo perché ha potuto aggiungere le scritte di “Roma Capitale” sui moduli anagrafici e le macchine della Polizia Municipale. Queste sono le uniche novità introdotte dall'attuale Sindaco con l'approvazione delle legge su Roma Capitale patteggiata proprio con Bossi. Alemanno difensore di Roma dopo questi risultati è sempre meno credibile».
In difesa di Alemanno, contro gli strali lanciati dall’ingrato e affamato leader della Lega, è intervenuto il presidente della commissione sicurezza di Roma Capitale, Fabrizio Santori (Pdl): «Chiediamo l'intervento di Angelino Alfano per fare chiarezza: se il governo è al capolinea allora scendiamo e per prima si faccia da parte la Lega, smettendo agitare il medievale vessillo dell'orgoglio di campanile che offende e stressa milioni di italiani dal Brennero a Pantelleria, e soprattutto i romani, stufi delle continue sparate di certi leghisti». «Ancora una volta – ha sottolineato Santori – siamo infatti obbligati a constatare come il ministro della Repubblica Umberto Bossi dimentichi i suoi doveri e le sue responsabilità abbandonandosi a vuoti commenti sulla Capitale durante un'adunata del proprio partito. Se ne è capace, cominci con l'elencare il nulla che avrebbe fatto per Roma il sindaco Alemanno».
Roma, adesso, attende incuriosita le nuove temibili contromosse del suo primo cittadino. Magari, questa volta, sfodererà una piccantissima amatriciana al posto della pajata.
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