I cittadini romani residenti all’interno delle Ztl con il permesso in scadenza, al ritorno dal ponte di Ognissanti hanno trovato un’amara sorpresa preparata per loro dal Comune di Roma. Dal 1 novembre infatti, contestualmente all’entrata in vigore delle nuove norme per l’accesso alle Ztl dei veicoli immatricolati come autocarro, sono scattati in maniera del tutto inaspettata dei consistenti aumenti delle tariffe per il permesso per le autovetture e per il cambio targa dei permessi. L’importo dei permessi per la prima macchina dei residenti è passato da 55 Euro a 74,62 (+36%), lo stesso aumento ha toccato quelli per gli operatori sanitari in pronta disponibilità e i medici convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, quelli per gli artigiani con laboratori all’interno delle Ztl, i permessi per il Vaticano e per le ambasciate e organizzazioni internazionali accreditate presso la Santa Sede, quelli per le Forze di Polizia. Se per i residenti l’aumento è “spalmato” su una durata del permesso di 5 anni, i permessi di tutte le altre categorie interessate hanno invece durata annuale.
Inspiegabilmente i permessi per le seconde e terze auto, e quelli per le auto degli ordini professionali, per i partiti politici, delle associazioni imprenditoriali o sindacali non sono interessati dal provvedimento. Dell’aumento è stata data solo una scarna notizia sulla pagina “Trasporti e Mobilità” della testata Metro, curata dalla redazione dell’Agenzia della Mobilità della Capitale. Nel redazionale pubblicato il 2 novembre scorso si rendeva infatti noto che l’aumento era stato approvato dall’Assemblea capitolina con la delibera 49 del luglio scorso, che in effetti ritocca numerose tariffe, fra le quali quelle per le riprese fotografiche e per l'utilizzo di spazi esterni pubblici per eventi, ma nessuna relativa ai servizi per la mobilità. Motivo per cui non è stata sottoscritta dal direttore del dipartimento Mobilità e Trasporti. Un vero e proprio giallo, anche considerando che la delibera di giunta che ha istituito le modifiche per l’accesso degli autocarri nelle zone a traffico limitato, e che è successiva a quella citata dall’articolo di “Trasporti e Mobilità”, fa riferimento alla vecchia delibera del 2006 e alle tariffe introdotte all’epoca e non alla 49 del 2011.
Valerio Fiorentino