Affissioni abusive: «Colpevoli tutti i partiti maggiori»

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Gianni Alemanno si esibiva l'altro ieri in piazza Barberini nel coordinamento delle operazioni di rimozione della cartellonistica abusiva seguito dal tradizionale codazzo di giornalisti, fotografi e cameraman che hanno fatto impazzire il traffico già congestionato a quell'ora, ma solo ieri Mario Staderini, segretario di Radicali italiani, e Riccardo Magi, segretario di Radicali Roma, richiamavano l'attenzione su uno scempio che è quotidianamente sotto i nostri occhi: tutti i maggiori partiti fanno sistematicamente delle affissioni abusive e selvagge sugli spazi del Comune di Roma senza pagare un euro di tassa di affissione e senza essere multati. Lo scempio è stato documentato ieri nel corso di una conferenza stampa. Di Pietro, Casini, Alfano e Bersani, messi di fronte alla realtà dei fatti dalla trasmissione tv "Le Iene" nella puntata andata in onda mercoledì sera, sono apparsi imbarazzati e imbarazzanti, ma si sono dichiarati disposti a pagare, affermano i due Radicali.

«La cosa grave e incredibile – aggiungono – è anche dopo queste perentorie affermazioni le affissioni abusive sono proseguite come prima e più di prima, basti citare il manifesto "Caro Monti per i sacrifici comincia dalla casta!" dell'Idv, uno dei pezzi forti di questi giorni o il "Pronti a raddoppiare con Silvio". Aspettiamo quindi di vedere attuate quelle buone intenzioni». I Radicali intanto andranno avanti con le denunce alla magistratura e la mobilitazione anche insieme ai comitati di cittadini per porre fine a questo "abuso di potere" sistematico che investe la credibilità dei partiti. Promuoveranno denunce di massa, che i cittadini potranno inviare direttamente dai loro telefoni documentando in strada gli abusivi, e nei prossimi giorni manifesteranno riconsegnando ai partiti i "crostoni" di manifesti che imbrattano le strade della capitale. Anche Cinque Giorni parteciperà documentando fotograficamente gli abusi degli imbrattatori come già avvenuto in passato, non solo sugli spazi comunali ma su ogni spazio murale libero come avviene quotidianamente.

gl

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