Ara Pacis, Italia Nostra-Comitato Ripetta: «ritirare progetto»

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Non è servito l’incontro di ieri con il sindaco a far cedere i comitati cittadini contro il progetto dell’Ara Pacis, in quanto «non ha prodotto alcun risultato apprezzabile» – scrivono in una nota il presidente di Italia Nostra Roma, Carlo Ripa di Meana, e del presidente del Comitato Ripetta, Bendetta Borghese.

«Italia Nostra Roma e Comitato Ripetta – continua la nota – fermi nella loro richiesta di ritiro del progetto, rilevano che il bando di concorso e il progetto vincitore contengono gravi anomalie e illegittimità che lo rendono inaccettabile ora e nel futuro. Omissioni di indagini preliminari archeologiche e statiche, flussi di traffico a effetto imbuto, pendenza delle rampe del 10% fuori dalle prescrizioni di legge, è l'annunciata devastazione del sistema paesaggistico, storico, artistico e monumentale del Lungotevere e della Passeggiata di Ripetta, ideata da Valadier e realizzata da Camporese».

«Inaccettabile per le Associazioni il tentativo del Comune di dribblare il Codice dei Beni Culturali, legge dello Stato, con perizie raccattate da esperti francesi nel tentativo di accaparrarsi un parere positivo – proseguono – Un parere decisamente critico del Servizio Giardini del Comune di Roma è stato, invece, ascoltato da esponenti di Italia Nostra Roma durante la conferenza dei servizi del 23 novembre scorso. I tecnici del Servizio Giardini del Comune di Roma hanno, in quella occasione, dichiarato e depositato una memoria in cui si rileva che con il taglio delle radici a 2,50 metri dal centro del tronco, i platani del Lungotevere in Augusta e di Passeggiata di Ripetta saranno ad alto rischio di schianto e altissimo rischio di sopravvivenza. Hanno inoltre dichiarato pubblicamente che il regolamento cavi e la cultura della conservazione impongono la distanza di 5 metri dal tronco dei “monumenti arborei”, prescrizione insuperabile».

Italia Nostra Roma e Comitato Ripetta «non intendono rinunciare al proprio ruolo di tutela attiva del complesso arboreo-monumentale e paesaggistico, rivolgendosi a tutte le sedi idonee perché il bene venga conservato integro da qualsiasi violazione».

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