“È inaccettabile che Trenitalia si chiami fuori dai mille licenziamenti che le aziende di appalto del servizio notte hanno annunciato dall'11 dicembre. Chi lavora da quarant'anni per l'azienda direttamente o indirettamente non può essere buttato per strada con la scusa che è stato chiuso un servizio e che si tratta di società in appalto”. Sono le parole del presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che questa mattina, insieme al responsabile welfare e lavoro del partito, Maurizio Zipponi, e al senatore Stefano Pedica, è salito sui tetti della sede Trenitalia di via Prenestina 135, a Roma, dove ha incontrato i lavoratori della Servirail, Wasteels e Rsi che stanno protestando contro il licenziamento previsto dall'azienda a partire dal prossimo 11 dicembre.
“È impensabile che Trenitalia abbia preso questa decisione, cedendo parte del servizio ai francesi, senza avere inserito una clasuola di salvaguardia sociale che preveda la ricollocazione del personale che è stato licenziato – ha affermato Di Pietro – Il governo, sia per il ruolo del ministro Passera, sia nelle competenze del ministro Fornero, deve convocare immediatamente le rappresentanze dei lavoratori e dei dirigenti di Trenitalia, affinchè sia trovata una soluzione per evitare il licenziamento dei mille dipendenti previsto dall'azienda". Il leader dell'Italia dei Valori ha quind telefonato all'Ad Moretti chiedendo ed ottenendo un incontro, che si è svolto alla presenza dei delegati dei lavoratori delle tre aziende.