Aumentare del 50% il prezzo del biglietto degli autobus, portandolo da 1 euro a 1,50. Fa discutere la proposta dell'Atac che, per l'amministratore delegato dell'azienda, Carlo Tosti, porterebbero introiti di 35 milioni di euro l'anno.
Per l’associazione a difesa dei consumatori Adoc si tratterebbe di "una decisione gravissima, che danneggia profondamente i cittadini romani"."E’ intollerabile l’aumento del 50% delle tariffe dei mezzi pubblici – ha dichiarato Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc – dopo i problemi della gestione dell’Atac e le spese non sempre comprensibili realizzate dagli amministratori sembra paradossale l’ipotesi di aumentare a 1,50 euro il costo del biglietto, scaricando sui cittadini gli errori dell’amministrazione. In un momento di crisi come questo, pretendere dai cittadini un esborso di circa 100 euro l'anno in più rispetto ad oggi ci sembra senza senso”.
Per Pilieri “poco conta l’eventuale aumento a 100 minuti della durata del biglietto: se così fosse l’aumento dovrebbe ad ogni modo essere più contenuto, in proporzione, arrivando a costare al massimo 1,30 euro. Inoltre, se un biglietto costerà 50 centesimi in più un abbonamento annuale, dal costo odierno di 230 euro, aumenterà molto probabilmente di circa 70 euro, il 30% in più, raggiungendo quota 300 euro. Stesso discorso per l'abbonamento mensile, per cui prevediamo un rincaro di circa 10 euro, e per l'abbonamento agevolato per studenti e anziani. Senza contare che all'aumento non si prevede un corrispettivo innalzamento della qualità e della sicurezza del sistema urbano dei trasporti. Le stazioni di metro, treni e capolinea di autobus sono spesso abbandonate al degrado più completo, poco illuminate, non sicure e inaccessibili, in molti casi, per le persone disabili o con difficoltà motorie, come le mamme con le carrozzine. Solo una volta assicurata un’ottima qualità del servizio sarà possibile parlare di aumenti. Un danno enorme per i cittadini, i turisti e per l'immagine di Roma, sempre più lontana dall'essere una vera Capitale europea".