Sui rifiuti il Consiglio decide come discutere

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Il programma della discussione del Piano rifiuti in Aula mentre scriviamo era ancora al centro di una serie di incontri politici che si stanno susseguendo in Consiglio regionale del Lazio, dopo la sospensione della seduta. Al centro della questione il passaggio previsto dalla conferenza dei capigruppo per il 6 e il 7 di dicembre del testo in emiciclo, una decisione che ha spinto l'opposizione, insieme all'Udc, a chiedere un incontro urgente con l'assessore ai Rifiuti Pietro Di Paolo. In apertura di seduta ieri Francesco Storace ha avanzato le sue critiche al passaggio deciso nella capigruppo su impulso del presidente Mario Abbruzzese. Per cui nel corso del pomeriggio si sono tenuti nelle stanze della Pisana una serie di incontri, sia dell'opposizione al suo interno, sia della maggioranza, sia della capigruppo. Renata Polverini, presente in Consiglio, ha avuto a sua volta una serie di incontri privati con esponenti della maggioranza, tra cui il capogruppo Udc Francesco Carducci. «Ho sempre sostenuto – ha detto la presidente della Regione – che alcune questioni, a cominciare dal Piano rifiuti, non sono nè di maggioranza nè di opposizione. Sono atti talmente importanti, che durano talmente tanto, che richiedono la responsabilità di tutte le forze in campo. Non credo che ci sia nessuno che stia tentando di rallentare».

All'interno della commissione è stato dato ampio spazio alle audizioni, ma per la presidente è giunto il momento di assumersi delle responsabilità. «La maggioranza ha il dovere di tentare quanto più possibile un confronto con l'opposizione che su questo tema specifico si è resa disponibile fin dall'inizio». In merito alla posizione dell'Udc, che ieri ha chiesto insieme all'opposizione un incontro urgente con l'assessore Di Paolo, Renata Polverini ha risposto: «Mi pare che oggi c'è una maggioranza che sta decidendo il percorso in Aula. Tutte le grandi questioni richiedono grandi dibattiti, anche preventivi». Sul Piano rifiuti ha così riassunto la situazione: «Due forze di maggioranza, Lista Polverini e Pdl, hanno chiesto che dopo oltre sette mesi di permanenza in commissione ci sia il passaggio in Aula. Il livello di democrazia interna al Consiglio va rispettato, ma al tempo stesso il Lazio è una Regione che deve dare una risposta sul Piano rifiuti. In questo momento c'è una discussione in corso, come è giusto che sia, tra i capigruppo per determinare le modalità con le quali questo confronto avverrà in Aula».

Il capogruppo Pd al Consiglio regionale del Lazio Esterino Montino ha chiarito a sua volta che sul Piano rifiuti non si intende fare ostruzionismo, ma si vuole restare nel merito, tanto che gli emendamenti sono pochi. Tuttavia il Pd vuole capire meglio, perchè ad esempio, non sono indicate le localizzazioni. «Noi abbiamo presentato tre proposte per modificare il Piano» ha aggiunto Montino. La prima proposta «è che anche le scelte del commissario Pecoraro devono stare nel Piano rifiuti, anche quelle straordinarie e sui siti. Poi noi abbiamo contestato alcune scelte, perchè il fatto che siano di competenza commissariale non significa che debbano essere tenute lontane dalla politica». Il secondo ostacolo è che la scelta di un Ato (Ambito Territoriale) unico regionale non convince, perchè deresponsabilizza Roma e i Comuni. «Noi proponiamo invece un Ato per ogni provincia e l'area di Roma divisa in 4 distinti Ato: nord, sud, est e Roma città con Ciampino e Fiumicino. Terzo punto – ha concluso Montino – la debolezza di fondo del Piano sulla differenziata, una questione centrale su cui si fa poco leva. Su questo bisogna concentrare la stragrande maggioranza delle risorse, così come sugli impianti di compostaggio che sono pochi, ora solo due. La scelta deve essere di fondo, siamo attorno al 20% di differenziata e dobbiamo arrivare al 60%, ma ci arriviamo solo se facciamo sul serio. Dobbiamo arrivarci – ha concluso il capogruppo Pd – in termini di competenza, e di priorità finanziaria».    

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