Morelli nel cda di Tecno Polo Valeriani: «Per volere del sindaco»

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Francesco Morelli, l'amico calabrese di Gianni Alemanno, arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto di ufficio e corruzione dalla procura di Milano, è anche membro del Consiglio di Amministrazione di Tecno Polo S.p.A., società tra i cui soci figurano Ama e Acea,  già dallo scorso anno e confermato per il 2011. Apparentemente la nomina non avrebbe nulla a che vedere con il Campidoglio perché sono queste due aziende ad  esprimere i loro rappresentanti nell’ambito del consiglio di amministrazione di Tecno Polo. Ma come non vederci la manina del sindaco per la nomina di un amico di lunga data che già nelle europee del 2004 ha consentito l'elezione di Alemanno a Strasburgo? Se non ci fosse stato Morelli a reggere le sorti di An e di Alemanno, allora ministro delle politiche agricole, in Calabria ben difficilmente l'attuale sindaco avrebbe potuto raggiungere le oltre 270mila preferenze nel collegio elettorale del Mezzogiorno, secondo solo a Fini e con 70mila voti in più di un incazzatissimo Gasparri, anche lui allora ministro, che della Calabria ha sempre fatto un po' il suo terreno di caccia elettorale.

E poi Morelli in Campidoglio era di casa come dimostrano anche le numerose fotografie reperibili sul suo sito. L'opinione del consigliere comunale del Pd Massimiliano Valeriani è che «questo signore calabrese, consigliere regionale» è stato indicato proprio alla fine del 2010 nel cda di Tecno Polo, «per esplicito volere del Campidoglio». E' anche vero, come afferma il consigliere, che è sconcertante «il silenzio di Alemanno che non ha voluto commentare né questo nuovo scandalo che coinvolge l’Amministrazione capitolina… né tantomeno la volontà esplicita del Campidoglio di mettere questo personaggio nel cda di una azienda pubblica». Forse Valeriani non considera che Morelli è anche un supporter di Nuova Italia, la fondazione di Alemanno frequentata anche  da altri importanti esponenti dell'attuale potere capitolino, salotto adatto a stringere relazioni importanti e a ottenere conseguenti benefici.  Se poi come rivelano le intercettazioni degli investigatori pubblicate ieri dal Corriere della Sera nel 2010 Morelli si vide negare dal neoeletto presidente Scopelliti un assessorato e chiese ad Alemanno un intervento per far rispettare la spartizione politica delle  "quote" di potere regionale, possiamo ben comprendere che un posto nel cda del Tecno Polo spa, non gli si poteva proprio negare.  

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