Per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi sono scesi in strada a centinaia, bloccando la circolazione sull’Aurelia e costringendo anche alla deviazione e rallentamento dei mezzi pubblici. Si tratta dei lavoratori del San Carlo e dell’Idi (Istituto dermopatico dell'Immacolata) che, dopo aver percepito per sei mesi lo stipendio con ritardo, ieri hanno ricevuto la comunicazione che l’amministrazione non è in grado di garantire loro il pagamento dello stipendio di novembre, la tredicesima e lo stipendio di dicembre.
Il sindacato si è subito mosso chiedendo di conoscere quali siano le reali condizioni dell’istituto e in cosa consista il piano di risanamento dell’istituto ma l’amministrazione della congregazione ha replicato che questa situazione è dovuta al mancato pagamento da parte della Regione Lazio delle rimesse mensili. Conseguentemente, i sindacati hanno chiesto l’apertura urgente di un tavolo triangolare presso la Regione Lazio e hanno deciso di attuare forme programmate di protesta finché tale richiesta non sarà accolta: il 7 dicembre dalle 7.00 alle 12.00 le lavoratrici e i lavoratori dell’Idi e di Villa Paola scioperano e manifestano a piazza Irnerio, il 13 scioperano invece i lavoratori del San Carlo.
“Se la situazione non sarà affrontata celermente la protesta si farà più aspra – ha spiegato in una nota la Fp Cgil – Nelle tre strutture lavorano 1500 lavoratori tra personale non medico e medico che hanno diritto alla retribuzione e a lavorare con serenità. Per questo sollecitiamo La Regione Lazio a convocare al più presto le parti per fare chiarezza su quanto dichiarato dall’amministrazione e per cercare di trovare soluzioni ai problemi denunciati".
"Ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori del San Carlo e dell' Idi che stanno manifestando per il mancato pagamento degli stipendi – ha commentato il consigliere provinciale Pd Alberto Filisio – La scelta di forme di protesta eclatanti come l’occupazione pacifica dell' Aurelia fa capire come la situazione di incertezza, diventata ormai insostenibile, stia portando all’esasperazione i dipendenti dell’istituto. Invitiamo la Regione Lazio ad assumere un ruolo responsabile per la salvaguardia di questi lavoratori ai quali saremo vicini in qualsiasi iniziativa vorranno intraprendere per la difesa del loro posto di lavoro”.