"La discarica dell’Inviolata, così come siamo stati abituati a conoscerla negli ultimi 30 anni, deve cessare di esistere in 24 mesi a partire da subito, la sua bonifica dovrà essere ultimata in un arco di tempo equipollente. Così come l’area archeologica circostante, definita dalle modifiche regionali del 2005, circoscritta a Parco archeologico con legge regionale nel 1996, in futuro dovrà far parlare di sé esclusivamente per i reperti che ha restituito alla comunità culturale internazionale in tutto questo tempo". Lo dichiara in una nota il sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, annunciando: "Il più prezioso di questi reperti, la Triade Capitolina, momentaneamente ospitato nel museo civico di Palestrina, torna a casa. La circostanza è l’allestimento di una mostra già in calendario per i primi mesi del nuovo anno. Essa troverà spazio all’interno dei locali del complesso monumentale del San Michele a Montecelio, già oggetto di una attenta opera di restauro e messa in sicurezza, già destinati dall’amministrazione ad ospitare una esposizione permanente del museo archeologico di Guidonia Montecelio".
"La soprintendenza per Beni archeologici del Lazio ha già dato il suo benestare – aggiunge Rubeis – si tratta adesso di definire i dettagli con l’amministrazione di Palestrina. Il ritorno a casa della Triade rappresenterà la sintesi massima dell’impegno profuso dal sindaco per trasformare l’area dell’Inviolata da immondezzaio a vero, fruibile Parco archeologico". Un progetto che ha spinto Rubeis, nei giorni scorsi, "a minacciare la serrata del sesto invaso della discarica a tutti quei comuni che da gennaio non avvieranno serie politiche di raccolta differenziata spinta del rifiuto domestico".
"La mia città, 100mila abitanti, è oggi nel Lazio quello che è Salerno per la Campania o sono Bolzano e Trento per il Trentino Alto Adige, un esempio di come il Porta a Porta serio possa funzionare – dice il sindaco di Guidonia – D’altro canto è anche una città che vive il paradosso di subire la raccolta indifferenziata proveniente dagli altri 46 comuni che la Regione ha deciso debbano sversare all’Inviolata. La mia necessità è invece quella di trasformare il Parco adiacente in area fruibile per le attività culturali, un’area dove le attività di scavo non si sono mai fermate, le stesse che due mesi fa, grazie anche ad investimenti arrivati dal bilancio del sindaco, hanno riportato alla luce un tratto dell’antica via cornicolana. Mi sembra evidente che i rifiuti e l’arte non possano più convivere, è arrivato il momento di mettere un punto a questo scempio". Il sindaco, conclude dicendo di "tenere molto alla presenza di Franca Valeri, grande attrice di teatro e cinema, nella veste di madrina della mostra di Montecelio ha difeso giustamente Villa Adriana dalla minaccia della discarica di Corcolle, su sollecitazione del Comune di Tivoli. Peccato che quella amministrazione non si ponga minimamente il problema di scaricare il proprio tal quale all’Inviolata, lontana com’è dall’avviare un progetto di raccolta differenziata. Gallotti e la sua giunta hanno insomma dimostrato nei fatti di predicare bene ma razzolare assai male".