Gesto spettacolare da parte dei militanti di Legambiente che hanno ricoperto con un telo con la scritta “Abusivo” un cartellone maxi-size installato sul bordo della Salaria, prima dello svincolo per Prati Fiscali. L’impianto risulta abusivo sia per le dimensioni, quelle consentite sono 4 metri per 3 mentre questo è 9 per 3, sia perché posizionato all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene e a pochi metri dall’alveo del fiume.
“Purtroppo il mostro ‘imbustato’ oggi non è un caso isolato – racconta in una nota Legambiente Lazio – , ma uno delle migliaia che hanno invaso Roma. Impianti che, per le loro dimensioni, non possono certo essere passati inosservati agli occhi di chi aveva il dovere di bloccarli.
“Le responsabilità riguardo al fenomeno sono molteplici – hanno dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – Innanzitutto c'è un'inerzia ingiustificabile da parte del Comune di Roma, che ha il dovere di controllare e vigilare sui luoghi e sui modi delle affissioni pubblicitarie; in secondo luogo c'è una società pubblicitaria che agisce nell'illegalità e fa dell'abusivismo il suo modus operandi e questo non può essere permesso, ma non da ultimo c'è chi compra gli spazi abusivi, come in questo caso, visto che tutti sanno che a Roma sono permessi cartelloni del formato massimo di 4×3 metri".
"Il blitz di stamattina si inserisce nella campagna contro le affissioni abusive che Legambiente persegue da tempo – conclude il comunicato di Legambiente – Diversi sono stati negli anni i blitz e gli esposti dell'associazione contro il fenomeno, che, oltre a rubare bellezza e soldi ai cittadini, ha reso ancor più pericolose le strade come purtroppo ha dimostrato l’incidente mortale sulla Tuscolana".