«Troppe spese per gli addobbi»

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Que reste-t-il  (come nella celebre canzone francese di Charles Trenet) del "patto della pajata", delle pacche sulle spalle e dei sorrisi, a uso e consumo di tv e fotografi, di Bossi e Alemanno allora potenti all'ombra del cavaliere? Tutto in politica come nella vita perisce, si muta, così gli alleati di un tempo, quei leghisti che sino all'ultimo respiro del governo Berlusconi hanno tentato di sabotare il secondo decreto per Roma Capitale, oggi se la prendono con il sodale del tempo che fu. Così dopo aver scialacquato in quasi tre anni di governo fra prebende e poltrone oggi ci fanno sapere che siamo in un periodo di crisi, di sacrifici e di risparmi. Indossato il cilicio dei finti penitenti apprendono «con estrema sorpresa» dell'investimento fatto dal Comune di Roma per il periodo natalizio: «800.000 euro per le varie luminarie e addirittura 25.000 euro per un albero di Natale molto particolare che viene chiamato il Cono di Natale, collocato in piazza Venezia per qualche giorno e che poi, tra l'altro, è sparito dalla circolazione».

Ohibò. Se ne è accorto  anche  il senatore della Lega Nord, Gianvittore Vaccari, sconosciuto ai più e probabilmente assente durante il fatidico incontro Bossi, Alemanno e Renata Polverini, stretti nel fraterno abbraccio di coalizione in piazza del Parlamento fra i robusti effluvi di appetitosi sughi. «Noi siamo fortemente preoccupati – ha continuato Vaccari – per le spese leggere di alcune amministrazioni che, invece di dedicare, in questo momento di difficoltà, i propri soldi anche per il sociale, li spendono facendo degli abbellimenti – e questo è giusto – ma in maniera eccessiva, come quello che ho indicato da parte del Comune di Roma. Ciò ci preoccupa anche perché quello di Roma è un Comune commissariato, e quindi spende e spande al di là delle sue giuste possibilità». E bravo Vaccari  che dalle nebbie del profondo Nord e probabilmente dopo aver letto delle polemiche sull'argomento solo dopo qualche settimana, ci indica la via della sobrietà e del risparmio. E vatti a fidare degli ex amici che oggi ti fanno le pulci.  

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