Il Campidoglio riorganizza alcune partecipazioni del gruppo holding. Come stabilito dalla delibera 95/2011, che è stata appena approvata dall'assemblea capitolina – in attuazione ai principi dettati dalla legge Finanziaria 2008 in merito alle società municipalizzate – il Comune di Roma mantiene la partecipazione nelle società strumentali del gruppo holding del comparto servizi pubblici locali: Acea Ato2, Ama, Atac, Centro agroalimentare romano, Centro ingrossso fiori, Eur Spa, Investimenti Spa. E mantiene anche la partecipazione nelle seguenti società, non quotate di servizi strumentali: Aequa Roma, Risorse per Roma, Roma metropolitane, Roma servizi per la mobilità, Servizi azionista Roma, Zetema progetto cultura. In più, acquisisce la partecipazione in Alta Roma attualmente detenuta da Risorse per Roma (393.800 euro), dismette la partecipazione in Aeroporti di Roma in quanto non necessaria al perseguimento delle finalità istituzionali di Roma Capitale, aumenta il capitale sociale di Risorse per Roma di 2 milioni di euro e quello di Roma metropolitane di 1,5 milioni di euro. Infine, viene modificato lo statuto di Risorse per Roma che sarà incaricata anche della promozione e il sostegno allo sviluppo urbano territoriale ed economico.
La delibera è stata approvata con 25 voti favorevoli, 1 contrario e 14 astenuti. Ma qual è il motivo reale di tanta concordia senza quasi opposizione? Semplice, la possibilità di portare i consiglieri di amministrazione da tre a cinque ove intervenga un aumento di capitale come nel caso di Risorse per Roma e Roma metropolitane. Nulla di illecito visto che questa possibilità è contemplata dalla legge 27 dicembre 2006 n.26 del successivo decreto dell'aprile 2007 con il quale viene fissato a 2 milioni il capitale minimo di predette società pubbliche per poter avere il numero di cinque consiglieri. Quattro posticini in più caldi caldi sino e oltre le comunali del 2013.