La strada verso il famoso "concorsone" del Comune di Roma si fa sempre più in salita e stavolta a mettere nei guai il Campidoglio potrebbe essere una decisione della giustizia amministrativa. La scorsa settimana in Campidoglio è stato infatti notificato il ricorso firmato il 6 dicembre scorso dalla società genovese Cnipec contro l'aggiudicazione dell'organizzazione del concorso alla concorrente Praxi. I rilievi sui quali dovrà pronunciarsi il Tar riguardano le procedure che hanno visto prevalere la Praxi sulle altre società impegnate nel settore; in particolare la Cnipec punta il dito contro la mancanza, da parte della Praxi, dei requisiti richiesti, l'apertura delle buste contenenti le offerte tecniche in seduta privata anziché pubblica e, non meno importante, le qualità professionali di alcuni dei membri della commissione giudicatrice. Insomma, una mancanza di trasparenza da parte di Roma Capitale che il ricorrente è deciso a far pagare assai caro, con ovvie ricadute sulla tempistica e sulle speranze di centinaia di migliaia di persone in attesa di una prova che potrebbe valergli un lavoro fisso e ben remunerato: quasi duemila posti a disposizione; una manna dal cielo in un frangente di crisi economica come quello attuale. Se i giudici amministrativi dovessero concedere la sospensiva, il "concorsone" subirebbe un inevitabile slittamento.
L'ennesimo dall'annuncio del sindaco Gianni Alemanno risalente al 2009. L'ultimo, il quinto, c'è stato appena dieci giorni fa con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del rinvio delle date per le prove di 18 concorsi su 22 (gli altri si svolgeranno a febbraio), proprio quelli per le quali c'è bisogno della preselezione affidata alla Praxi; i tempi non sembrano affatto brevi: allo stato attuale il Comune annuncia che se ne riparlerà tra aprile e luglio 2012 (le date ufficiali dovrebbero essere pubblicate nella gazzetta del 31 gennaio 2012), sempre che non intervenga il Tar sospendendo o peggio annullando l'assegnazione della gestione alla Praxi per difetti di trasparenza e costringendo il Campidoglio a ricominciare tutto daccapo. In quel caso del "concorsone" si perderebbero letteralmente le tracce. E pensare che appena sei mesi fa l'assessore al Personale di Roma Capitale Enrico Cavallari aveva invitato i canditati a studiare sin da allora «perché entro quest'anno, come previsto anche dal Piano obiettivi del sindaco Alemanno, saranno tutti coinvolti nelle prove preselettive dei 22 profili professionali messi a bando, entro il 31 dicembre». Parole che ai tanti in attesa da anni di una possibilità professionale potrebbero sembrare qualcosa di peggio di una promessa mancata: una vera e propria presa in giro.
Christian Poccia