Rischio speculazione su un edificio di via del Gambero, Corsini non chiarisce

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Fra le numerose delibere di carattere urbanistico che passeranno al vaglio dell'aula Giulio Cesare ce n'è una particolarmente importante che riguarda un palazzo fra via del Gambero, via della Vite e via del Corso, in pieno centro storico. Ebbene, come riportava ieri Repubblica in cronaca di Roma, da questo complesso di grandi dimensioni dI 8000 metri quadri la Ribes srl ricaverà una miriade di miniappertamenti e negozi di grande pregio e sicuramente costosissimi. Sempre su Repubblica, parlando appunto di questa delibera, la numero 54, l'assessore all'Urbanistica Marco Corsini respinge l'accusa di speculazione lanciatagli sullo stesso giornale dal consigliere del Pd Massimiliano Valeriani, duramente contestato dal collega di partito Gianfranco Zambelli, affermando: «L'operazione servirà a trasferire le sedi direzionali al fine di ridurre il carico urbanistico….».

Contraddizione in termini, perché aumentando il numero degli insediamenti il carico urbanistico aumenta, tanto che la Ribes pagherà al Comune 1 milione e 375mila euro di oneri accessori. A un'esame più attento le cose non stanno proprio così e pare che l’Amministrazione faccia leva su ragioni di “pubblica utilità" per favorire interessi privati senza considerare le ragioni della collettività. Infatti questa operazione che viene fatta in deroga al Piano Regolatore, autorizza la costruzione di miniappartamenti di pregio per ricchi facoltosi, camuffati da un intervento di “recupero” di un edificio che ha una storia di sede istituzionale e di uffici nel centro storico. Non solo, ma si deroga apertamente alle norme tecniche del piano regolatore, le quali prevedono che “il frazionamento delle unità immobiliari esistenti non è consentito, salvo che per la ricostituzione di unità edilizia o immobiliari interessate da precedenti processi di accorpamento”. Sempre nello stesso edificio è prevista la realizzazione di spazi commerciali al piano interrato, al piano terra, al piano ammezzato, con la conseguente esigenza di scale, ascensori e lucernari per illuminare il sottosuolo che vanno ancora una volta in deroga alle norme e ai regolamenti vigenti. Per di più di fronte all'assoluta assenza di parcheggi fanno riscontro gli oneri accessori pagati al Comune che non risolveranno certo i problemi di congestionamento della centralissima area.

L'assessore Corsini dovrebbe quindi chiarire se l’intervento previsto nella delibera sia finalizzato al recupero e alla salvaguardia del complesso di via del Gambero oppure no. Vista la delibera e sentite le dichiarazioni dell'assessore si tratta invece di un intervento di ristrutturazione edilizia per trasformare quel compendio immobiliare, per di più cambiandone  la destinazione d’uso. Una grande opportunità per il mercato immobiliare e quindi una speculazione che non considera il contesto storico, artistico e culturale in cui l’immobile ricade. Ancora una volta uno stravolgimento del centro storico di Roma, unico nelle sua specie, con un uso spregiudicato del territorio, sia per gli immobili di pregio che per le infrastrutture e i servizi ivi presenti.

lg

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