Parentopoli, assunzioni: numeri record svelati da Rizzo (Corsera)

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Se n’è accorto anche Sergio Rizzo per il prestigioso "Corriere della Sera" che la parentopoli di Alemanno funziona alla grande e macina posti di lavoro e, nella sua mente, consensi elettorali.

Roma conta infatti oggi 62 mila dipendenti quanti Intesa San Paolo, che ne occupa 70 mila in tutta Italia, e  Finmeccanica, che tocca i 45 mila. “ Una cifra già di per sé sbalorditiva – spiega Stella- ma che va ad aggiungersi ai 25.141 stipendi pagati direttamente dal Comune. Resta il dubbio se a questa cifra si debbano poi sommare le 1.409 persone che nel 2008 risultavano «fuori ruolo»: in tal caso si andrebbe ben oltre il totale di 62 mila. Che è comunque un numero enorme. Per avere un'idea, sono gli abitanti di una città come Viterbo”. Ancor più sbalorditiva la cifra se si considera che.secondo l'Ifel, il centro studi dell'Associazione dei Comuni, in tutta Italia i dipendenti comunali sono 459.591, con una proporzione di 7,59 per ogni mille abitanti. A Roma ce ne sono invece 9,10. 

È pur vero che i dipendenti del Comune di Milano “non sono meno dei romani, in proporzione agli abitanti. Al 30 settembre del 2010 erano 16.097, cioè 12,15 per ogni mille abitanti. Ma con una differenza, in confronto al Campidoglio. Perché in quattro anni i dipendenti comunali di Milano sono diminuiti di quasi 1.500 unità. Mentre a Roma, al contrario, gli organici hanno continuato a gonfiarsi. Soprattutto nelle municipalizzate”. Il Comune di Roma ha 21 partecipazioni dirette in società e altri organismi. “Ma il portafoglio è molto più grosso. Perché attraverso le proprie società il Campidoglio detiene altri 140 pacchetti azionari. In una galassia tanto vasta c'è posto per tutto. Perfino per una compagnia assicurativa: la Adir, Assicurazioni di Roma. Caso unico in tutta Italia, dove anche lo Stato ha abbandonato questo settore da un bel pezzo”.

Ovviamente Stella ricorda anche che le cronache dei giornali si sono a lungo soffermate sulla «parentopoli», “la stagione che ha visto approdare nelle società della Capitale stuoli di congiunti, amici o colleghi di politici e sindacalisti. Senza che però sia mai stata fatta realmente chiarezza sulle dimensioni di un fenomeno, di cui quella «parentopoli» era solo l'aspetto più patologico, che ha distinto negli anni della crisi il Comune di Roma come l'unica grande azienda italiana che assumeva a quei ritmi. Altro che blocco del turnover nel pubblico impiego: porte sbarrate (o quasi) nei ministeri, porte spalancate nelle società per azioni comunali”.  Il giornalista del Corriere calcola che il personale delle aziende che fanno  capo al Campidoglio sia cresciuto dal 2008 al 2010 di almeno 3.500 unità. Alla fine dello scorso anno l'Atac aveva 12.817 dipendenti: numero paragonabile a quello dell'Alitalia. Rispetto a due anni prima ce n'erano 684 in più, e a dispetto di una situazione economica da far accapponare la pelle. Dal bilancio consolidato 2010 emergeva chiaramente un buco dell'ordine di grandezza di un miliardo di euro. A 701 milioni di perdite «portate a nuovo», cioè accumulate negli anni precedenti e mai ripianate, si sommava una perdita d'esercizio di 319 milioni. E questo a fronte di un capitale sociale di 300 milioni”. I dipendenti dell'Ama erano invece 7.840. In due anni l'incremento è stato del 24%: fra il 2008 e il 2010 gli organici sono aumentati di 1.518 unità. “Nel bilancio dello scorso anno figuravano crediti verso utenti e aziende per la tassa sui rifiuti non pagata per la bellezza di 743 milioni di euro: poi svalutati a «soli» 436 milioni. I debiti con le banche toccavano 620 milioni, che per un'azienda che non si occupa dello smaltimento finale e non ha quindi il problema degli investimenti relativi non è certamente uno scherzo.”  Sempre al 31 dicembre del 2010 i dipendenti della Roma Multiservizi, quasi tutti operai precari, erano diventati 3.683, ovvero 68 in più del 2008. È una società che ha in appalto alcuni servizi particolari, come la pulizia delle scuole.” Il Comune di Roma ne controllava attraverso l'Ama il 36%, in società con due soggetti privati. Si tratta della Manutencoop (Lega delle cooperative) e della Veneta, ciascuna titolare del 32%. Ma secondo il sito della società, consultato ieri, la quota del Campidoglio sarebbe ora salita al 51%.”. Alla fine  solo per  Atac, Ama e Acea, si totalizzano 27.479 posti di lavoro: 2.637 in più rispetto al dicembre del 2008. La crescita è del 10,6%.

Sicuramente qualcuno giudicherà positivamente tanto lodevole impegno dell’amministrazione Alemanno per creare nuovi posti di lavoro,magari per amici, amici degli amici, ed in qualche caso  di parenti dei suoi amici, se non fosse che con un comune indebitato oltre il collo, Atac sull’orlo del fallimento e Ama malmessa, l’unica soluzione per mantenere tali performance occupazionali è l’esponenziale aumento delle tariffe. Insomma per il lavoro di pochi paghiamo tutti. Una inedita formula  di stato sociale dal respiro molto corto.

gl

 

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