Rifiuti, Governo conferma emergenza Malagrotta fino al 17 gennaio

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Il Governo ha confermato fino al 17 gennaio, giorno in cui il Consiglio di Stato deciderà nel merito sull'istanza di sospensiva presentata da Colari, “lo stato di emergenza ambientale in relazione all'imminente chiusura della discarica di Malagrotta e alla conseguente necessità di realizzare un sito alternativo per lo smaltimento dei rifiuti”. A stabilirlo un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che porta la data di mercoledì.

La situazione dei rifiuti nella Regione Lazio, come si legge, ha determinato l'adozione del provvedimento reso necessario “visto il decreto del 27 dicembre 2011, n. 5699, con cui il Consiglio di Stato ha accolto, con provvedimento reso inaudita altera parte, l'istanza di sospensiva dell'ordinanza del Tar del Lazio n. 4338/2011, per l'effetto sospendendo fino alla Camera di consiglio del 17 gennaio 2012 l'efficacia del citato decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 22 luglio 2011, recante la dichiarazione dello stato d'emergenza ambientale nel settore dei rifiuti nella regione Lazio fino al 31 dicembre 2012, e l'ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3963 del 6 settembre 2011”. Il decreto, in particolare, pone l'accento sul fatto che “la sospensione dei richiamati provvedimenti impedisce al commissario delegato”, il prefetto di Roma di Roma, Giuseppe Pecoraro, “di adottare le misure necessarie per prorogare il conferimento dei rifiuti prodotti nei comuni della provincia di Roma presso la discarica di Malagrotta”. Si tratta di azioni che – si legge – non possono essere intraprese da altro Ente pubblico anche in considerazione della pendenza della procedura d'infrazione comunitaria”.

Dunque “occorre assicurare lo smaltimento dei rifiuti urbani nei comuni della provincia di Roma senza soluzione di continuità per scongiurare il rischio di irreparabili pregiudizi alle matrici ambientali ed alla salute delle persone, almeno fino alla conclusione dell'incidente cautelare avanti al Consiglio di Stato”. Del resto “ogni disfunzione nel ciclo dei rifiuti, a fronte di un bacino di utenza così significativo come quello stanziato nei comuni predetti e tanto piu' la sua sospensione, determina altresì evidenti rischi di compromissione del regolare mantenimento dell'ordine pubblico”.

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