"E' importante ricordare la violenza degli '70-'80 che provocò vittime sia a destra che a sinistra". Così Fabrizio Ghera, assessore capitolino ai Lavori pubblici e alle periferie, in occasione della deposizione della corona in ricordo dei tre ragazzi uccisi il 7 gennaio di 34 anni fa in via Acca Larentia. "La città di Roma Capitale sta onorando le vittime del Terrorismo, era doveroso che l'amministrazione di Roma fosse presente – ha detto Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura del Campidoglio – Il ricordo deve essere il monito affinché quella stagione non torni più".
La corona è stata deposta nel piazzale antistante l'ex circolo Msi, oggi sezione autonoma Acca Larentia sulla quale campeggiano manifesti che ricordano il sit-in in programma per oggi, alle 19. Alla cerimonia hanno preso parte anche l'ex ministro Giorgia Meloni, il presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti.
Polemico Carlo Giannotta, responsabile della sede autonoma Acca Larentia (ex sede Msi): "La prima targa affissa sul luogo dell'attentato di 34 anni fa per onorare la memoria delle tre vittime della strage di Acca Larentia recitava: 'Per la libertà e per un Italia migliore' ed era firmata 'i camerati'. Tra quei camerati c'erano anche personalità importanti come Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa. Dopo più di trent'anni possiamo dire che quella targa rappresenta una promessa non rispettata, dato che stiamo parlando di politici che in 20 anni di governo sono riusciti a farci rimpiangere sia Craxi che la Democrazia Cristiana. Per questo motivo, circa tre settimane fa abbiamo deciso di sostituire quella targa". "Abbiamo ritenuto doveroso, nei confronti di chi è morto per difenderci, specificare l'ideologia degli assassini – ha concluso Giannotta – Vogliamo ricordare ad Alemanno che le targhe commemorative che vengono affisse in giro per Roma non raccontano la verità; e la verità è che ragazzi come Miki Mantakas e Cecchin sono stati assassinati dai comunisti".