Prosegue l’occupazione dell’aula consiliare da parte del Pd per protestare contro la concessione per 12 anni delle spiagge libere del litorale romano di Ostia. Concessione che prevede l'abbattimento degli attuali chioschi e l'assegnazione a una ditta costruttrice dell’edificazione di nuovi aumentando le cubature.
"Siamo pronti a fare le barricate per tutelare gli interessi dei cittadini” ha dichiarato Andrea Tassone, capogruppo Pd del Municipio XIII, ribadendo l'intenzione di proseguire nell'occupazione dell'aula consiliare di piazza della Stazione Vecchia almeno fino a domani: "tutto il gruppo ha dormito qui e lo farà anche stanotte. Chiediamo la revoca del bando di assegnazione delle spiagge libere di Ostia e di concertare insieme come migliorarlo".
Presente all'incontro con la stampa anche il segretario Pd di Roma, Marco Miccoli che ha definito la protesta "sacrosanta, perché la vicenda del bando è più grave di quello che appare. Per motivi di legittimità e ancor più grave per motivi legati alle infiltrazioni mafiose. Una denuncia fatta non dall'opposizione, ma dalla direzione Antimafia, dal Questore e dal Prefetto. Dopo l'omicidio di via Forni il Prefetto in merito all'assegnazione delle spiagge chiedeva di essere interpellato e presente. Lo chiamerò oggi per informarlo di quello che sta accadendo e richiamarlo a quello che lui stesso aveva suggerito. Chiediamo anche al Sindaco di esprimersi, se sfugge non potrà giustificare che rispetto alla lotta alla criminalità mafiosa c'è un deficit culturale e politico".
"Su legalità e trasparenza – ha aggiunto il consigliere comunale Massimiliano Valeriani – la politica non si dovrebbe dividere. Perciò investiremo il Sindaco delle sue responsabilità in Consiglio Comunale. Il mare è di tutti i romani".
Presenti alla conferenza stampa indetta dal gruppo municipale del Pd anche Sandro Lorenzatti, Sel e Paolo Surini dell'Idv. "Abbiamo avuto la solidarieta' del consigliere Tonino Ricci dei Verdi – ha specificato Tassone – mentre i consiglieri dell'Udc non hanno aderito alla nostra protesta".