Malgrado il provvedimento di sospensione del Tar emesso il 25 novembre scorso, la Presidente Polverini ha deciso di riaprire la stagione venatoria estendendola fino al 9 febbraio. A lanciare l’allarme è stata la LAV-Lega Anti Vivisezione.
“A seguito del ricorso presentato da LAC e LAV contro il calendario venatorio regionale del Lazio – si legge in un comunicato stampa della Lav – il 25 novembre scorso il TAR aveva emesso un provvedimento che ne determinava la sospensione a causa delle manifeste violazioni delle misure minime di tutela della fauna selvatica. Successivamente costretta a rispettare la pronuncia del Tribunale Amministrativo, la Regione aveva sancito la chiusura della stagione venatoria al 19 gennaio. Con un colpo di mano, invece, il 20 gennaio la Presidente Polverini ha firmato due decreti che riaprono la stagione venatoria estendendola fino al 31 gennaio e, per alcune specie di uccelli, allungandola addirittura fino al 9 febbraio. Un regalo per i cacciatori, evidentemente infastiditi dal provvedimento del TAR che aveva indicato i limiti legali del calendario determinandone la chiusura al 19 gennaio".
“Un comportamento incomprensibile da parte della Giunta Polverini – ha commentato Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV – un attacco ingiustificabile alle norme, ai pronunciamenti della Giustizia Amministrativa ed agli animali selvatici”.
"Le associazioni ambientaliste LAC e LAV, informate dei due provvedimenti smaccatamente filo-venatori, sono già al lavoro per depositare quanto prima un ulteriore ricorso al TAR del Lazio che blocchi i due scellerati decreti firmati dalla Presidente Polverini – ha concluso la nota – Al momento non risulta che i decreti presidenziali siano stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale Regionale . Quindi nelle prossime ore invieremo telegrammi urgenti a tutte le forze di polizia del Lazio perché aumentino la vigilanza e sanzionino prontamente chiunque dovesse violare le norme e i pronunciamenti sulla caccia in regione".