Gianni guarda lontano, ma prima delle Olimpiadi c’è la crisi

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Sulla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020 l'Ottavo re di Roma Gianni Alemanno così ha sentenziato ieri: «Si è creata una mitologia (sic) che oggi ci sia un consiglio dei ministri determinante, ma non è vero».

Passi per la "mitologia" che con le Olimpiadi non c'entra proprio niente nemmeno come metafora. Ma dove Gianni toppa alla grande è quando afferma: «Non è nemmeno sicuro che ci deba essere un passaggio per il Consiglio dei ministri».Che sta un po' come dire,famo noantri, ma checcefrega. Forse ormai eccitato dal generale consenso dipartiti, categorie, giornali ,costruttori, sindacati, tra-vieri, netturbini, casalinghe,ultrà è convinto che la candidatura, si noti bene solo la candidatura alle Olimpia-di, servirà come la famosa fiaccola ad illuminare la sua immagine spenta dalle traversie di una città che anche oggi si è trovata il solito morto ammazzato al

 Divin o Amore. Insomma, l'idea de-la candidatura, solo della candidatura, lo eccita e gli fa intravedere orizzonti effimeri e fantasiosi di una sua permanenza al Campi-doglio di qui al 2018. Gianni guarda lontano, troppo lontano e siccome vive nell'effimero e nemmeno si pone il problema di come sarà questo nostro Paese e questa nostra città di qui a sei anni dopo una crisi che già ci prende allo stomaco e si-curamente lascerà sul ter-reno morti e feriti (questa volta si in senso metaforico). Ma chi ha i piedi per terra ,chi invece governa davvero almeno sino al 2013 nonsogna e proprio ieri ha bruciato con un secco flash di agenzia le velleità del sindaco cui non dispiacerebbe auto promuovere la candidatura alle Olimpiadi.  MONTI: «VALUTAZIONE ATTENTA, DECISIONE ENTRO FEBBRAIO». Punto e basta.

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