Cgil: raccolta firme contro l’abrogazione del reddito minimo decisa da Polverini

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Prosegue la raccolta firme lanciata dalla Cgil di Roma e Lazio contro l’abrogazione della legge sul reddito minimo garantito a sostegno di disoccupati, inoccupati o precariamente occupati.

La campagna è stata promossa dal sindacato contro la decisione della giunta Polverini di non dare copertura finanziaria e, addirittura, di abrogare la legge n.4/2009, istituita dall’allora presidente Piero Marrazzo, in uno scenario che vede crescere drammaticamente il tasso medio di disoccupazione, attestato al 9,3% per gli uomini, al 10,5% per le donne e al 33,9% per i giovani.

“La legge – spiega un comunicato della Cgil – è nata nel pieno della crisi economica come parte integrante delle misure di limitazione e contrasto alla crisi e risponde ai bisogni di quella gran parte dei cittadini e delle cittadine del nostro territorio che non ha né sostegni al reddito né ammortizzatori sociali. Si tratta di una legge all’avanguardia, unica in Italia, al pari delle più avanzate legislazioni europee in materia di politiche attive del lavoro e come strumento di lotta alla povertà. Mantenere il reddito minimo permette a migliaia di giovani, cittadini e lavoratori precari di rientrare nel mondo del lavoro”.

Nel bilancio della Regione Lazio di quest’anno la legge non ha avuto alcuna copertura finanziaria nonostante la grave situazione economica e sociale della regione. La giunta Polverini ha dichiarato addirittura di volerla abrogare. Per questo motivo la CGIL di Roma e Lazio ha deciso di avviare una petizione popolare con lo scopo di impedirne l'abrogazione e chiedere alla Regione Lazio il rifinanziamento.

E' possibile firmare la petizione nelle sedi CGIL. Per sapere  come e quando firmare collegati al sito http://www.lazio.cgil.it/item.asp?ar=1&liv1=1  e cerca la sezione “CI SIAMO”.

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