EMERGENZA CASA – A chi andranno quei 244 alloggi?

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L'articolo pubblicato ieri su Cinque Giorni dal titolo “A Rocca Cencia, gli alloggi sono vuoti” ha suscitato numerose reazioni politiche in una giornata che è parsa animata solo dall'attesa della neve.

Ad aprire le danze è stato il consigliere capitolino del PD Massimiliano Valeriani che ha denunciato, riprendendo l'articolo, che i 244 appartamenti che il Comune di Roma ha acquistato per destinare ad edilizia residenziale pubblica e cercare di smaltire la lunga graduatoria per l’assegnazione di un alloggio, restano vuoti. Per Valeriani a Rocca Cencia sulla Prenestina e a Ponte di Nona l’amministrazione comunale è entrata in possesso, con un grande sforzo economico, di queste abitazioni che dovevano essere occupate dai cittadini aventi diritto che, con il massimo del punteggio, aspettano da anni una casa. «Come mai – chiede Valeriani – l’amministrazione comunale non dà seguito a questa vicenda assegnando finalmente le case, soprattutto visto che continua a pagare anche l’affitto di stamberghe per far fronte all’emergenza abitativa?». Ancora più polemico il comunicato dei consiglieri provinciali del Pd Nicola Galloro e Marco Palumbo. «Ancora nessuna traccia degli alloggi di edilizia popolare promessi da Alemanno. E' un flop totale – scrivono – che comprende anche l'acquisto annunciato di complessi immobiliari in zona Prenestina a Rocca Cencia, relativo ad un bando indetto dalle Politiche abitative comunali del dicembre 2009». Per i due consiglieri il provvedimento, più volte “sbandierato” dal Comune per acquisire e distribuire 150 appartamenti in zona Rocca Cencia a cui si aggiungevano 94 a Lunghezza con destinazione “residence per anziani” «si deve essere perso nei meandri del Campidoglio perché le famiglie aventi diritto stanno ancora aspettando». E così proseguono: «Nel bando per gli alloggi popolari, scaduto nel gennaio di ben due anni fa c'erano infatti più di 2000 famiglie con dieci punti, ovvero ai vertici della graduatoria per l'assegnazione. Alemanno non è stato capace neppure di pubblicare un nuovo bando.

Quello degli alloggi popolari dimenticati è un altro record negativo che allunga la lista delle magagne dell'amministrazione comunale guidata da Alemanno ormai nota anche fuori dall'Italia per figuracce, disservizi, gestione poco trasparente della cosa pubblica». Echeggiano ancora le promesse elettorali del sindaco di realizzare 20mila case popolari, ma poi Alemanno deve aver pensato che per l'eliminare l'emergenza casa “bastasse azzerare le graduatorie”. «Finora – aggiungono – gli unici a cui Alemanno ha assicurato una casa, sono stati i movimenti neo fascisti come Casapound che ha avuto una speciale voce in bilancio per l'acquisto della sede e casali, come quello nel Parco della Marcigliana, affidati con anomale procedure. Non vorremmo davvero che anche per Rocca Cencia le famiglie aventi diritto venissero scavalcate e questi appartamenti venissero assegnati attraverso altre privilegiate corsie». Non tarda la risposta del delegato del Sindaco per l’emergenza Abitativa, Maurizio Berruti, che accusa il centrosinistra di essere poco informato e precisa che il contratto di acquisto degli immobili, a cui il Pd si riferisce, è stato stipulato all’inizio di dicembre e registrato il 20 dello stesso mese. Detto questo si giustifica con «la complessa ed articolata procedura di assegnazione nel rispetto degli aventi diritto».

Inoltre per Berruti, le famiglie convocate a mezzo telegramma per la consegna degli immobili possono anche procedere a declinare l’invito. «Ciò comporta il rischio di un allungamento dei tempi di assegnazione degli alloggi». Sorge a questo punto spontanea la domanda: ma le famiglie sono state già chiamate o no?

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