Olimpiadi 2020: Monti dice no alla candidatura di Roma

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Il Governo non ha firmato la lettera di garanzia richiesta dal Cio per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Il premier Monti ha spiegato che ''dopo un attento esame da parte di tutti i ministri'', il Governo ha ritenuto in questa fase di rigore che sarebbe ''non responsabile assumere questo impegno''.

"Non vogliamo che chi governerà l'Italia nei prossimi anni – ha spiegato il premier – si trovi in situazione di difficoltà e che la percezione che stiamo faticosamente dando possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati da concorrenti alla candidatura olimpica".

La scelta del governo, ha sottolineato, "non significa comunque che l'Italia debba rinunciare ad avere mete ambiziose. L'Italia lo può e deve averle. Il governo è concentrato anche sulla crescita. Ma in questo momento non pensiamo che sarebbe coerente impegnare l'Italia e il governo in questo tipo di garanzia che potrebbe mettere a rischio denari contribuenti". Inoltre, ha sottolineato il premier, "nei prossimi 20 anni siamo sottoposti ad un piano molto esigente di rientro nel rapporto tra i debito pubblico e il Pil".

Amareggiato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per il quale "Monti ha dato motivazioni molto chiare" ma non condivisibili. A chi gli chiedeva notizie sulle voci di sue possibili dimissioni il primo cittadino ha risposto secco: “Assolutamente no. Mi dispiace deludere gli oppositori".

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