“I veti incrociati, provenienti dall’interno e dall’esterno del partito, e i ricatti politici della prima e dell’ultima ora hanno devastato l’immagine di un sindaco bravo, determinato e forte, eletto dai romani per rivoluzionare i disastri del passato e scardinare quel sistema di sottopoteri che, ancora, governa la città. Alemanno, oggi nuovamente costretto a cambiare la sua squadra, si trova davanti a un bivio che segnerà, inevitabilmente, il suo mandato.
Può, dunque, scegliere se continuare a farsi tirare per la giacchetta dai vari capetti, seguitando ad arrancare e perdere pezzi, o tirare fuori gli attributi e decidere autonomamente chi volere in giunta, scegliendo persone capaci e non figlie di logiche spartitorie. In ballo c’è il destino della nostra città e di tutti i romani, stanchi di leggere sui giornali retroscena e complotti degni dei miglior film di spionaggio.
Se il sindaco non è in grado di dire 'no' a chi continua a fare pressioni per questa o per quell’altra poltrona, allora farebbe meglio a dimettersi. Ne va della sua credibilità." lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere di Roma Capitale.