Sulla Cam alla conta in Consiglio

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Annegata fra le 14 misure di carattere urbanistico, oltre alle12 già approvate direttamente dalla giunta capitolina aumma aumma in virtù della legge regionale n.10 del 13 agosto, ricompare finalmente per l ’approvazione in Consiglio,il 23 prossimo, la delibera di indirizzo “per la riqualificazione (sic) dei compendi immobiliari ubicati in via Chianan. 115 (Trieste), via Antonellin.39 (Pinciano) e via Magna Grecia snc (Metronio), nonché per il reperimento di immobili destinati all’housing sociale”.

Fuori dal burocratese l’obiettivo è quello di far approvare “l’indirizzo”, dopo di che la Cam potrà predisporre i pro-getti che supponiamo siano già in parte pronti nei cassetti della società. In tal modo, come abbiamo scritto sino alla nausea, la Cam si precostituisce un diritto non solo per scavare i parcheggi sotterranei, diritto che si era già di fatto assicurato con il piano dei Pup, ma soprattutto può costruire su quelle aree nuovi immobili in pieno centro, offrendo come contropartita circa 200alloggi “popolari”.

Non sfugge a nessuno che fare progetti costa e quindi la Cam si cautela, nel caso la prossima amministrazione cambi idea, con una robusta possibilità di risarcimento danni. Ora pare che questa delibera non la voglia proprio nessuno. L’Udc si sfila, idem qualche consigliere del Pd (Nanni, De Luca) per non parlare della maggioranza dalla quale si levano critiche e proteste.

E allora chi la voterà in Consiglio? Facciamo due righe di conto. Sicuramente il presidente dell’assemblea Pomarici e il capogruppo della maggioranza Gramazio. Poi quelli che l’hanno votata in commissione urbanistica che fanno 8 o 9 (non è ancora chiaro)fra consiglieri del Pdl  e del Pd. Teoricamente dovrebbero votare contro almeno 8 consiglieri della Commissione Patrimonio che quella delibera non l’hanno approvata proprio in commissione, eccetto Quadrana della lista per Rutelli che ne è sempre stato un fiero sostenitore con Zambelli del Pd. Sul voto favorevole di Tredicine ed Orsi (Pdl)non ci sono dubbi.

A conti fatti si dovrebbe trattare di un pattuglione trasversale di oltre 20 consiglieri che la delibera “di indirizzo” non vorrebbero votarla. Poi ci saranno i furbi che saranno impegnati nei bagni dell’Aula Giulio Cesare quando si dovrà votare e gli assenti per improrogabili motivazioni famigliari, professionali e di salute.

Viste così le cose la delibera è a rischio. Fortunatamente al Consiglio invale la prassi ormai consolidata della seconda convocazione per la quale è sufficiente la presenza di soli 20 consiglieri e quindi una maggioranza di 11 che non dovrebbe essere difficile raccattare. Probabilmente senza precettare nessuno come avvenne il 4 agosto quando passarono le delibere per l’acquisto degli immobili di Rocca Cencia e Lunghezzina votate anche dall’opposizione.

A questo punto sorge un problema politico perché il gruppo del Pd, probabilmente grazie all’autorevole e potente intervento del suo capo Umberto Marroni, avrebbe iposto ad Alemanno che que-sta delibera se la debba votare la maggioranza. Quindi è cominciata la caccia ai reprobi del Pdl come Santori che tre giorni fa se ne era uscito con un comunicato di fuoco e che pare sia stato insistentemente cercato dal segretario del sindaco Antonio Lucarelli per un colloquio chiarificatore. Ma le cose si complicano, perché se è vero che Cinque Giorni batte sulla questione Cam da diversi mesi, ieri è uscito per la seconda volta un articolo molto pesante su Repubblica che oggettivamente spiazza il Pd. Insomma una bella gatta da pelare per Alemanno mentre tutte le altre decine di delibere urbanistiche stanno passando senza difficoltà. Alla faccia del Piano Regolatore. 

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