Non ci resta che piangere. E’ il titolo di un famoso film del 1984 che potrebbe essere adottato dalla Giunta Alemanno come slogan di quattro anni di governo della città. Da parentopoli al piano rom, dalla questione sicurezza naufragata in un vero e proprio far west romano, alle inondazioni, all’emergenza neve, ai litigi con la protezione Civile e il Governo, fino al disastro delle Olimpiadi.
Nel 2008, quando Alemanno vinse contro Francesco Rutelli l’intera città aveva dato un segnale di voglia di cambiamento. I romani hanno atteso un anno e mezzo che il nuovo sindaco, il profeta della nuova Roma, potesse dare una svolta nell’amministrazione di questa città. E invece non accadde nulla. Accanto ad Alemanno stava nel frattempo crescendo nell’ombra uno degli artefici dei disastri capitolini: Antonio Lucarelli. Più il capo dello staff del sindaco acquistava potere e sicurezza e più il suo datore di lavoro scivolava in un baratro senza ritorno. In tutte le vicende negative che hanno distrutto la credibilità del Sindaco il protagonista è sempre lui. Ma per un fatto a noi inspiegabile mentre il sindaco calava nei gradimenti dei romani, lui, il capo dello staff aumentava il suo potere facendo fuori ad uno ad uno i fedelissimi di Alemanno: tre capi di gabinetto cambiati perché non in linea con lo stile Lucarelli, un vice capo di gabinetto defenestrato perché persona retta e attaccata al suo lavoro e poi 5 capi dipartimento cambiati in tre anni. Poi l’uscita tempestosa di Panzironi dall’Ama, la promozione burrascosa di Vattani, il tentativo di parcheggiare Turbolente all’Acea. La lista delle fini ingloriose da attribuire a Lucarelli potrebbe essere lunga. Gli unici che accanto al bell’Antonio stanno continuando a crescere sono Giammario Nardi Angelo Scozzafava e Maurizio Bianchini, perché tutti congeniali alle politiche di Lucarelli. Il resto è carne da macello. E in questa tempesta il Sindaco dov’è? Chiuso nel suo ufficio a fare e disfare strategie di comunicazione con Luigi Crespi, in evidente declino nell'affetto del sindaco.
Ormai a Roma prima della scadenza del mandato Alemanno c’è una sorta di sostituto sindaco: Antonio Lucarelli e un nuovo portavoce, Ester Mieli. E’ lui che decide mentre il Sindaco avalla le sue decisioni. Lui ormai si occupa di tutto urbanistica, sicurezza attraverso Nardi, le politiche sociali attraverso Scozzafava, l’emergenza abitativa con Bianchini e il commercio, la mobilità, i lavori pubblici, la cultura attraverso Zetema. Intanto il segretario del sindaco tesse la trama per il suo futuro da deputato della Repubblica Italiana, ma non è detto che tutto il Pdl abbocchi.
(continua)