"La sospensione dei due dirigenti medici del Policlinico Umberto I, Bertazzoni e Modini, non restituisce i tagli dei posti letto all’ospedale, non risolve la carenza strutturale dei reparti accorpati e non accorcia le attese al Pronto soccorso prima di essere visitati e all’occorrenza ricoverati". Lo dichiara in una nota il segretario regionale di Fials Confsal Gianni Romano.
"Piuttosto è la direzione generale del nosocomio che ha la responsabilità diretta di agire in tal senso e provvedere ad adeguare la struttura alle necessità dei singoli reparti. Promuoviamo quindi – aggiunge Romano – lo stato di agitazione permanente fino allo sciopero bianco del personale in servizio presso l’ospedale per contrastare la sospensione di 90 giorni lavorativi dei due professionisti. La gogna cui sono stati sottoposti lascia totalmente inalterato il problema organizzativo del Policlinico. Lo sa sia il manager, Antonio Capparelli, che decide di sospendere i lavoratori piuttosto che sospendersi se non addirittura dimettersi dal ruolo che ricopre visto che le carenze strutturali dell’ospedale le conosce gran bene contando che per oltre 10 anni è stato il titolare dell’avvocatura, sia il presidente Polverini che non ha certo la bacchetta magica per ricreare i posti letto eliminati".
"Ricordiamoci bene che i medici, gli infermieri e i tecnici sono i primi assieme ai malati a subire le carenze organizzative e strutturali. Gli operatori sanitari del nosocomio universitario negli anni hanno sempre dato prova di grande professionalità e di essere in grado di lavorare a ritmi serrati anche in situazioni paradossalmente critiche. È per questo che – conclude Romano – chiediamo di rimettere in servizio i due professionisti e accelerare sul programma di messa a norma dell’Umberto I perché l’ora delle sole chiacchiere è finita da un pezzo".