Il “coraggio di cambiare” era lo slogan della mozione precongressuale presentata l’altro ieri sera da “Laboratorio Roma”, la corrente del Pdl che fa capo all’assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma. In fondo si trattava di sostituire l’attuale coordinatore regionale di quel partito, Sammarco, espressione più genuina del Laboratorio, con l’ex consigliere regionale Maselli, ma la cosa non pare sia stata gran che gradita dalla componente alemanniana.
Strano, perché il sindaco era stato molto generoso con Antonello elevandolo a quel prestigioso assessorato nel corso del primo rimpasto del gennaio del 2011. Allora Aurigemma giocò pesante per sostituire Marchi, travolto (capro espiatorio) dalla parentopoli in Atac, minacciando il sindaco di fargli mancare i voti del suo laboratorio in Consiglio e mettendo a rischio la maggioranza. In fondo disponeva di 7 consiglieri e non solo di 3 come Orsi che oggi tenta di ripetere lo stesso gioco senza però pretendere assessorati, ma forse altro. E’ vero che la fazione di Aurigemma nel frattempo ha perso qualche pezzo, o meglio, qualche consigliere strada facendo, ma l’assessorato che ha in mano Atac, le metropolitane da chiudere e le altre in alto mare, è sempre un bel pezzo di potere. Questo sino a qualche settimana fa. Oggi Alemanno, in discesa libera nei sondaggi, ha bisogno di rinserrare le fila e se non ci pensa lui ci pensano i suoi fidi, i duri, a far piazza pulita di ogni ingombrante feudo. Il nostro assessore alla mobilità aveva un bel chiedere, l’altro ieri alla Centrale Montemartini, pari dignità per tutte le componenti del Pdl in vista di un congresso che si preannuncia piuttosto confuso. E poi, volenti o nolenti, nella buona o nella cattiva sorte, è e sarà sempre la componente ex aennina a determinarne le sorti del sindaco e della destra romana.
Ma saranno soprattutto gli ex aennini più o meno divisi, a voler gestire tutto il potere in questo scorcio di fine legislatura. Qualcuno sta tirando le fila anche per conto di un sindaco che ormai non garantisce più nessuno, nemmeno Alfano che dopo avergli dato un flebile sostegno in occasione della maledetta nevicata, oggi lo dà perdente e forse inaffidabile. Così raccogliendo sussurri e mormorii che dilagano in questo clima di decadenza da basso impero, giureremmo che il tempo di Aurigemma sta per scadere. Gli ex amici non dimenticano la protervia con la quale volle e ottenne l’assessorato senza tante storie. Nè dimenticano la sua posizione centrista che ha fatto parlare di una futura migrazione politica nell’Udc. Rimpasto o non rimpasto la fine della breve era alemanniana si sta consumando dietro le quinte in una lotta di potere che già guarda oltre le elezioni comunali del 2013 e si posiziona per il futuro del Pdl. Altri saranno i giochi, forse con Passera alle politiche, sostenuto dai centristi, da spezzoni del Pdl e forse anche del Pd in caso di una sua vittoria. In questa partita Alemanno non ha più gioco, figuriamoci Aurigemma e il suo “Laboratorio”.
Giuliano Longo