“L’Assemblea Capitolina non può pronunciarsi sulla delibera Cam (proposta 129/2011) prima di conoscere l’esito dell’indagine della magistratura. Pertanto ne chiediamo l’immediato ritiro dall’ordine dei lavori del Consiglio". Lo dichiaravano ieri in una nota i consiglieri Capitolini del PD Dario Nanni e Athos De Luca rispettivamente vice-presidente della commissione Lavori Pubblici e e della Commissione Ambiente del Comune di Roma. La presa di posizione dei due consiglieri che hanno avuto sempre atteggiamenti critici nei confronti della possibile approvazione di quella delibera, fa seguito alla notizia pubblicata ieri da Cinque Giorni che i presidenti delle associazioni degli esercenti di via Magna Grecia e via Antonelli, avevano presentato nei giorni scorsi un esposto alla Procura della Repubblica sulla controversa questione.
Nanni e De Luca nella nota ricordano che l’adozione del provvedimento prevede un progetto che comporterebbe l’abbattimento e la ricostruzione di mercati in zone della capitale di grande pregio, cui farebbero seguito ulteriori cubature sopra e sotto le aree interessate, affidate direttamente alla società Cam senza alcuna gara pubblica. Dopo aver citato l'esposto che chiede di fare luce sulle molte zone d’ombra che si celano dietro lo scambio immobiliare tra la Cam srl e il Comune di Roma, i due consiglieri denunciano che il provvedimento, che prevede il trasferimento di proprietà dei mercati e delle autorimesse di Via Chiana, Via Magna Grecia e Via Antonelli, in cambio di un imprecisato numero di alloggi per housing sociale, è stato portato in aula nonostante la competente commissione patrimonio non abbia ancora espresso il proprio parere in assenza dei chiarimenti richiesti.
In attesa che la Magistratura faccia le indagini che ritiene opportune per Nanni e De Luca il Comune non può prendere impegni con la società interessata in quanto dopo l’approvazione della delibera ne potrebbe scaturire un contenzioso non indifferente con rilevanti risarcimenti ed eventuali responsabilità penali. Infatti l’Assemblea Capitolina e il Comune potrebbero nella circostanza essere chiamati a rispondere in solido per rimborsi milionari. Tanto più che l'operazione relativa alla cessione degli immobili comunali e la loro valorizzazione immobiliare in zone di grande pregio prefigura un importo 10 volte superiore alla soglia comunitaria per il quale è obbligatorio un bando pubblico. Per Nanni e De Luca è evidente che "qualora la magistratura dovesse avallare la tesi espressa nell’esposto secondo la quale non è stata sottoscritta nessuna Convenzione tra la Cam e il Comune e che i diritti pregressi potrebbero essere azzerati se venisse messa in dubbio la reale fattibilità tecnica di quegli ampliamenti, il Comune si troverebbe in una posizione estremamente imbarazzante”.
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