Le polemiche e lo scontro sulla delibera Cam che prevede l'abbattimento dei mercati di via Antonelli, via Chiana e Magna Grecia per far posto a parcheggi sotterranei e nuovi edifici di superficie ormai riguardano la trasparenza e la legalità di quell'atto amministrativo, come dimostra anche il recente esposto alla Procura della Repubblica presentato dai rappresentanti legali degli esercenti di via Antonelli e Magna Grecia. Mentre l'esposto veniva presentato venerdì scorso gli esercenti del mercato di via Chiana pubblicavano invece una pagina intera sul “Corriere della Sera” pagata dalla loro associazione di categoria che faceva trasparire una diversa volontà. Cioè quella di tutelare i banchi a determinate ed irrinunciabili condizioni senza essere pregiudizialmente contrari nè al parcheggio sotterraneo nè all'eventuale abbattimento. Posizione che fa supporre un accordo con gli eventuali costruttori a fronte di un congruo risarcimento monetario.
Tuttavia l'esposto, che riprende gran parte degli articoli pubblicati anche da questo quotidiano, sottolinea inizialmente che i tre mercati non sono in uno stato tale da giustificarne l'abbattimento e chiede chiarimenti sull'utilità pubblica dell'operazione immobiliare prevista dalla delibera che viene effettuata a trattativa diretta con la Cam, senza alcun bando pubblico per l'individuazione di migliori offerte. L'esposto ricorda che la stessa società ,agli inizi di novembre del 2008, proponeva uno scambio patrimoniale con 88 abitazioni “popolari” a Casal Bertone. Operazione la cui utilità pubblica e soprattutto il vantaggio per il Comune era tutta da verificare. C'è poi da dire che il diritto eventualmente acquisito dalla Cam negli anni precedenti riguardava i parcheggi sotterranei nell'ambito del piano PUP e non certo l'abbattimento dei mercati sovrastanti. Inoltre, sottolinea l'esposto, la delibera, così come oggi formulata, consente interventi di importo superiore alla soglia comunitaria che rende obbligatoria la gara.
Pur volendo superare le obiezioni tecniche sulla fattibilità dei parcheggi sotterranei soprattutto sotto il mercato di Magna Grecia, presenti in precedenti perizie di parte, l'esposto segnala che alcuni dei progetti Cam sarebbero affidati all'architetto consorte della direttrice dell'ufficio commissariale (leggi sindaco) all'emergenza traffico. Notizia che questo giornale aveva riportato dopo le opportune verifiche. L'assenza di un bando, la non dimostrata convenienza del Comune a concedere aree centralissime di pregio alla Cam, potrebbero essere ragioni già sufficienti per motivarne un rinvio come hanno recentemente chiesto alcuni consiglieri. Ma soprattutto (e questa è nostra opinione) nel caso la delibera passi nel consiglio di Roma Capitale, qualsiasi amministrazione futura di questa città rimarrà vincolata a scelte che potranno essere contestate con successivi risarcimenti danni milionari. Questo spiega perché politicamente si è venuto a creare una sorta di fronte di opposizione alla delibera che attraversa sia la maggioranza che l'opposizione. Situazione anomala ma comprensibile se si considera che il diritto vantato dalla Cam risale addirittura al decreto Prodi che rendeva allora Veltroni Commissario straordinario per il traffico. Resta il fatto che gli interventi previsti dalla Cam con l'edificazione di immobili ad uso abitativo o di ufficio in superficie potrebbero violare il piano regolatore e per di più nel centro di Roma. La palla passa ora al Consiglio, anche se non dovrebbe essere difficile trovare, in seconda convocazione, gli 11 voti di maggioranza che servono a far passare la delibera. E poi, apres moi le déluge.
Giuliano Longo