Un anno fa, dopo le dimissioni di Maurizio Basile da amministratore delegato di Atac, per salvare l’azienda, i sindacati e il mondo della politica avevano chiesto a gran voce una gestione dell’azienda libera da condizionamenti. Su questa base era nato il patto tra maggioranza e opposizione che ha portato Atac nelle mani del tandem composto dal Carlo Tosti, manager proveniente dal settore privato “in prestito” ad un’azienda pubblica e di Antonio Cassano, arrivato in Atac molti anni fa e gradito all’opposizione.
Nella realtà le cose non stanno andando così, e le pressioni politico-sindacali tornano ad incombere sui vertici dell’azienda. Complice il processo di assestment della macrostruttura, destinato a razionalizzare le circa 15 caselle vacanti e ricoperte ad interim, si è scatenata una vera e propria caccia all’incarico. Con le Organizzazioni Sindacali che avevano dapprima interrotto i rapporti con l’azienda, per poi annunciarne la ripresa con una lettera del 16 febbraio, nella quale si annunciava che l’azienda aveva accettato le loro richieste di porre particolare attenzioni sulle responsabilità negative di alcune figure in azienda. E grazie a queste concessioni, nessuna critica viene mossa alla valorizzazione di alcuni dirigenti che se da un lato hanno un curriculum di tutto rispetto, dall’altro hanno una incontestabile caratterizzazione politica. E’ il caso di Mauro Lombardo, ex Vicesindaco di Guidonia appena passato a capo della struttura che gestisce le gare di appalto, e di Massimo Davenia, ex consigliere provinciale di An passato oggi a La Destra, in procinto di andare a ricoprire una delle posizioni vacanti nella Direzione Relazioni Istituzionali, diretta da Stefania Fois, compagna del Deputato del PDL Marco Marsilio. Solo un anno fa su nomi del genere sarebbero state fatte le barricate, a prescindere dalle loro competenze professionali, ma all’epoca non erano in ballo le richieste di valorizzare i ruoli di quadri e amministrativi che accompagnano il via libera sindacale a ogni nuova assegnazione di incarico in macrostruttura.
A destare particolare scontento tra il personale di Atac sono state però le preselezioni per gli incarichi di Operatore di Movimento e Gestione delle linee di metropolitana e delle ferrovie concesse e l’annuncio di una prova selettiva per altre promozioni, sempre nell’ambito delle metropolitane, apparso sull’intranet aziendale il 17 febbraio e che fa esplicito riferimento «al verbale di riunione del giorno 26/01/2012 tra Atac S.p.A. e la Segreteria del consiglio RSU ex Metro» (Continua)
Valerio Fiorentino