La Destra vera “ruba” a Gianni la piazza

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La Destra destra ce l'ha fatta e ha portato in piazza sabato scorso circa 20.000 cittadini sollevando l'umore di Francesco Storace alle stelle. Il leader ormai scatenato promette una, cento, mille piazze contro il governo Monti e contro una legge elettorale che tenderebbe ad escludere i partiti minori fra i quali il suo.

Ma Francesco fra qualche gagliardetto fascista e numerosi saluti romani, il suo obiettivo vero l'ha raggiunto: rubare all'ex amico Gianni sindaco di Roma quella piazza che fu sua e dimostrargli che sui territori la destra vera, quella muscolare che non ha mai accettato Fiuggi, c'è ancora. Uno schiaffo a chi aveva promesso l'assessorato che fu di Antoniozzi alla figlia di Almirante anche per compiacere donna Assunta che ora con Alemanno non ci vuol andare a prendere nemmeno il caffè.

Naturalmente l'opposizione gongola e intravede nell'evento un indebolimento del fianco destro del sindaco e prende per oro colato gli annunci di Storace relativi alla sua prossima candidatura alle comunali. Poco male se Alemanno dovesse arrivare al ballottaggio, ma purtroppo per Storace è da tempo che Gianni tenta di giocarsi la partita altrove, con quel centro e quel terzo polo che dovrebbe essere l'ago del bilancia nel 2013.

Il fatto è che il competitor di Alemanno, soprattutto se dovesse essere Nicola Zingaretti, dai più recenti sondaggi partirebbe già avvantaggiato al primo turno, mentre non pare proprio che l'attuale ministro Riccardi, guida di della Comuntà di sant'Egidio, intenda imbarcarsi nelle vicende romane soprattutto dopo aver scalato i vertici nazionali del potere. Ormai il terzo polo e l'Udc guardano con grande pessimismo al futuro di Gianni soprattutto ora che il sindaco non gode più di grande attenzione e benevoli sguardi nei palazzi apostolici d'oltretevere. Per di più se i giochi a livello nazionale dovessero cambiare a favore di un nuovo grande polo dei moderati, con tanta parte del Pdl e pezzi del Pd oltre agli amici di Casini e Fini, Alemanno resterebbe fuori gioco perché la sua componente a livello nazionale non conta, mentre Renata Polverini l'aggregazione moderata a destra se la vuol fare da sola. Il prossimo congresso di Roma e del Lazio non sembra poi offrire al sindaco grandi sbocchi soprattutto se si ridurrà a una certificazione notarile delle correnti esistenti che si sono già spartite le 200.000 tessere.

Se oggi pare che in qualche modo Storace ed Alemanno siano separati in casa, le cose potrebbero cambiare in piena campagna elettorale quando il sindaco Alemanno dovrà rimettere in piedi quel sostegno organizzativo un tempo radicato sui territori e nelle periferie. E' allora che la destra, quella dei saluti romani, dei gagliardetti e del doppio petto rinserrerà le fila e dispiegherà tutte le sue risorse finanziarie. Solo allora potremo assistere all'abbraccio cameratesco fra i due ex capii della Destra Sociale. C'è da scommetterci.

gl 

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