"La riunione di oggi conferma che non c'è un clima diffuso di corruzione. Questo fa sì che il comandante Giuliani rimanga al suo posto. Anche i commercianti hanno detto che la polizia municipale è un corpo onesto che risponde ai propri compiti istituzionale”. con queste parole il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha confermato l’incarico al comandante della polizia municipale Angelo Giuliani, al termine del vertice in prefettura sul presunto racket delle licenze commerciali che vedrebbe coinvolti alcuni vigili.
All'incontro erano presenti il prefetto Giuseppe Pecoraro, il sindaco Gianni Alemanno, il questore Francesco Tagliente, il comandante provinciale dei carabinieri Maurizio Mezzavilla, i vertici della guardia di Finanza di Roma, il comandante della polizia municipale Angelo Giuliani e i rappresentanti delle associazioni dei commercianti.
"Da parte di tutte le organizzazioni del commercio – ha commentato Alemanno – c'è stata una testimonianza in favore della polizia municipale e la negazione dell'esistenza di un clima di corruzione o di mancanza di rispetto delle regole". Il sindaco ha poi manifestato l’intenzione di scrivere con il prefetto un protocollo basato su 3 punti: "La semplificazione delle regole, in cui coinvolgere anche la Regione e municipi per avere poche regole certe che impediscano intermediazioni confuse e magari illegali. Creare uno sportello al quale commercianti, artigiani e associazioni possono rivolgersi per denunciare qualsiasi genere di abuso. Ed infine far in modo che nelle attività di intermediazione abbiano accesso agli uffici solo le persone autorizzate secondo le leggi e che non ci siano 'praticoni' o altri che si mettano in mezzo. Questo – ha aggiunto Alemanno – per evitare forme di illegalità negli uffici".
Solidarietà alla polizia municipale è stata espressa dal presidente della Camera di commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi “perché non bisogna assolutamente colpevolizzare un Corpo per qualche episodio. La nostra impressione è che ci siano degli episodi, ma non un sistema di corruzione generalizzato: questo ci fa essere ancora più attenti e precisi nel controllate per evitare che qualche episodio possa contagiare tutto il sistema". "Invitiamo le nostre imprese ad avvertirci immediatamente se ci sono episodi – ha concluso Cremonesi – per intervenire sulle forze dell'ordine tenendo nell'anonimato chi ci porta le denunce proprio per cercare di monitorare il territorio e invogliare gli imprenditori a denunciare".