Marroni tra i poverelli del Consiglio

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È stato pubblicato sul sito web del Comune di Roma, nell’ambito dell’anagrafe pubblica degli amministratori, l’elenco delle dichiarazioni dei membri dell’assemblea capitolina e dei 12 assessori che governano Roma: reddito complessivo lordo, beni mobili, immobili ed eventuali partecipazioni a società. Come in tutte le umane cose c’è chi ride e chi piange. A ridere fra gli assessori sono quello al bilancio Carmine Lamanda con un lordo di un milione e 522mila euro, Rossella Sensi con un milione e 509 mila evidentemente per meriti calcistici. Dieci volte quanto il sindaco Gianni Alemanno. Fra i consiglieri il più ricco è l’immunologo Fernando Aiuti, consigliere comunale del Pdl, che nel 2011 ha denunciato al fisco un reddito complessivo lordo di 252.096 euro. In fondo alla graduatoria, invece, c’è Umberto Marroni, capogruppo del Pd, che ha dichiarato appena 18.329 euro. Nell’elenco mancano ancora sei consiglieri fra i quali il vice presidente del consiglio comunale, Samuele Piccolo. Ma veniamo ai casi più pietosi, oltre al già citato Marroni vicino alla soglia di povertà ufficialmente riconosciuta con un reddito netto di 12.000 euro annui, annoveriamo Giordano Tredicine (Pdl) (la cui famiglia ha invaso Roma di fast food ambulanti, i camioncini, e vanta altre attività finanziarie) presidente della commissione capitolina politiche sociali, dichiara un reddito tra i più bassi, con poco più di 28 mila euro lordi annui. Sotto i 30mila lordi, ci sono anche Andrea Alzetta (Sinistra arcobaleno), Monica Cirinnà (Pd), Francesco De Micheli, Ludovico Maria Todini, Marco Di Cosimo, Giorgio Stefano Masino e Francesco Maria Orsi (Pdl), quest’ultimo la settimana scorsa si è visto confiscare beni immobili per circa 2,5 milioni per una presunta truffa alla Cassa Edile. Gi altri campano con meno di 2000 euro al mese, l’unico alla canna del gas è invece il capo gruppo del Pd che tuttavia sopravvivrebbe grazie al generoso aiuto di papà, quell’Angelo Marroni garante dei detenuti per la Regione Lazio. Una sorta, Umberto, di apostolo del socialismo di fine ‘800 dedito solo alla causa dei poveri e degli sfruttati. La passione politica lo sostiene da ormai quattro legislature al Consiglio Comunale, nonostante gli amici gli consiglino vivamente di cambiare mestiere finchè ne ha l’età, ma forse potrà di riscattare questo lungo periodo di indigenza con una eventuale elezione al parlamento italiano nel 2013, se lo meriterebbe proprio. Rimane comunque una vergogna che quasi il 10% dei membri del Consiglio di Roma Capitale debbano condurre una vita grama mentre i consiglieri regionali viaggiano nell’ordine di quasi 10.000 euro mese, tutto compreso, per una attività assembleare alla Pisana quasi inesistente. Proponiamo quindi una campagna di solidarietà popolare per gli otto proletari della politica, testimoni viventi di come per alcuni la politica, tanto esecrata, sia ancora sacrificio, dedizione, servizio.

Giuliano Longo

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