"Basta nuovi dirigenti a 180mila euro", "Basta spreco soldi pubblici", "Alemanno giù le mani da Ama", "Ama no svendita ai privati". Questi alcuni dei cartelli esposti dai consiglieri Pd Campidoglio, Athos De Luca, Dario Nanni e Paolo Masini davanti alla sede di Ama in via Calderon della Barca.
"Siamo una delegazione del Pd – ha spiegato De Luca – che oggi è costretta a tornare sotto la sede di Ama. Pensavamo fosse finita Parentopoli ma non è così. Ama incassa ogni anno 100 milioni di più grazie ai soldi dei cittadini ma cosa ci fa? Ama è un patrimonio della citta', non puo' esserci un clima di ricatto perchè è un'azienda che serve a Roma e deve essere una casa di vetro, trasparente". "In 4 anni, con Alemanno, Panzironi e Cappello, – hanno detto i consiglieri – l'azienda ha raggiunto 810 milioni di indebitamento e paga ogni anno 25 milioni di interessi alle banche, con l'aumento della tariffa incassa oltre cento milioni in più ogni anno per un totale complessivo di oltre 600 milioni, è sotto inchiesta per parentopoli e per appaltopoli".
"Il sindaco – ha continuato Masini – non può continuare a pensare che le aziende pubbliche siano un gioco di famiglie". "Ama è azienda pubblica e non è stato mai presentato un piano industriale", ha aggiunto Nanni. Secondo Pd Campidoglio "Ama ha fallito nella raccolta differenziata, non ha un piano industriale, non ha potenziato gli impianti di trattamento". "Si è superato il limite della decenza. Un'azienda finanziata da tutte le famiglie. Il gruppo del Pd si oppone a una gestione così fuori dalla responsabilita'. Ridiamo dignita' a questa azienda e a tutti i suoi lavoratori", hanno concluso.