“Riciccia” Pian dell’Olmo

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Echi l’avrebbe detto che la notizia da noi pubblicata dell’incontro fra Cerroni, il re della monnezza romana, e il sindaco Gianni Alemanno presso la sede della sua fondazione, avrebbe scatenato un maremoto con tanto di interrogazioni? Il fatto vero è che anche a giudizio del ministro per l’Ambiente Clini, il piano regionale dei rifiuti presentato da Renata Polverini salta e saltano anche le ipotesi di allocazione della nuova mega discarica a Corcolle e Riano (Quadro Alto) che parevano il classico coniglio tirato fuori dal cilindro del commissario straordinario prefetto Pecoraro.

E allora? Allora viene spontaneo pensare che la scelta ricada sui Monti dell’Ortaccio dove la buca è già bella che pronta e alla quale l’avvocato sta lavorando da anni, avendo avuto sentore, anni fa, che chiunque fosse stato al governo di Regione e Comune, sotto le forche caudine della sua competenza dovesse prima o poi passare. Ma i Monti potrebbero diventare un grosso problema sociale, una sorta di No Tav permanente per popolazioni provate ed esasperate da lunghi anni di invivibilità e rischio ambientale dovuto alla presenza di Malagrotta. Proporre una soluzione del genere a ridosso delle elezioni comunali del 2013, per di più, non converrebbe proprio a nessuno. Tanto meno alla destra che annovera numerosi dirigenti che da quei sventurati municipi provengono e che anzi, per anni, hanno lucrato e guidato la protesta sociale dei residenti. Ecco allora ricicciare l’ipotesi di Pian dell’Olmo, sempre vicino a Riano ma a cavallo fra comune e provincia di Roma. Ipotesi che non era stata esclusa neppure dal presidente Nicola Zingaretti e alla quale il ministro sembra guardare con favore, ma che comunque comporterebbe una proroga di altri sei mesi (o forse più) per Malagrotta, e figurarsi se l’avvocato non riesce a trovare ancora spazi per la monnezza romana. Ovviamente l’ipotesi sarebbe ben vista anche da Cerroni che ai Monti realizzerebbe il suo gassificatore sversando in quella buca gli scarti di quella lavorazione. Non a caso sul Messaggero dell’altro ieri il capo gruppo del Pd capitolino Umberto Marroni caldeggiava tale soluzione, ovviamente concertata. «Un sito idoneo per una discarica temporanea – dichiarava- valutando l’ipotesi delle cave di Pian dell’Olmo, e uno definitivo per inerti e Fos».

Una discarica “temporanea” la cui durata in esercizio non è prevedibile, ma che negli anni, placati gli animi e il ricordo delle popolazioni, potrebbe riaprire anche l’ipotesi dei Monti dell’Ortaccio, nel frattempo pienamente operativa. Comunque sia l’improvvisazione di Gianni Alemanno e Renata Polverini finisce sempre per dare spazio all’unico privato che di rifiuti se ne intende veramente, quell’avvocato Cerroni che sulla monnezza ci ha fatto i soldi, quelli veri. Quindi perché menar tanto scandalo se Cerroni si incontra riservatamente con il sindaco? In fondo il vero convitato di pietra è sempre e solo lui.

Giuliano Longo

 

 

 

 

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