Sono stati presentati ieri mattina dall'assessore provinciale al bilancio Antonio Rosati i punti principali della programmazione del Bilancio 2012. L’approvazione definitiva è prevista per i primi giorni di aprile, probabilmente l’ultima se le province verranno abolite l’anno prossimo.
Intanto le misure illustrate prevedono la riduzione del costo del personale per complessivi 5 milioni di euro, riduzione degli oneri finanziari grazie all'abbattimento del debito pari a 2 milioni di euro, 3 milioni di riduzione della spesa corrente per parco macchine, accentramento acquisti, spese generali e una parziale variazione 'una tantum' dell'aliquota IPT (Imposta provinciale di trascrizione) nella misura del 10 per cento, incrementando cosi il livello delle entrate senza aumentare l'aliquota RC Auto. In questo quadro richiederà il versamento del credito alla Regione Lazio per alzare il livello della programmazione. La minore disponibilità di risorse obbliga la Provincia a rimodulare l'organizzazione della spesa. In particolare, per quanto riguarda il sostegno all'economia e al welfare dell'area metropolitana di Roma Capitale si garantiranno "3 milioni di euro in più rispetto al 2011 per gli edifici scolastici; 2,3 milioni in più rispetto al 2011 per strade e viabilità, e 4,2 milioni per il sociale.
Confermate anche le risorse per Porta Futuro e per le attività svolte dai centri per l'impiego. Per favorire le nuove imprese, ci sono, circa 4,5 milioni destinati all'imprenditoria giovanile, fondi in via di erogazione. Previste anche le risorse per proseguire la raccolta differenziata dei rifiuti, che ha registrato un grande successo nel corso dell’anno passato. Dal 2008 al 2012 l’abbattimento del debito è stato di circa 184 milioni di euro, i risparmi per oneri finanziari circa 12,8 milioni. Benefici anche per le imprese sul fronte dei pagamenti, nel 2011 infatti, i fornitori sono stati saldati con tempi medi di 29 giorni per la spesa corrente e di 59 giorni per la spesa in conto capitale. Rosati ha rivolto un appello al governo per allentare il patto di stabilità e liberare risorse per gli investimenti. “L'attuale struttura del Patto – ha detto- non permette, agli enti virtuosi come il nostro, dotati di una buona liquidità, di programmare nuovi investimenti ne di effettuare i dovuti pagamenti per le opere già in corso.”
Renato Mariano