«Metro piene e bus che saltano le corse, situazione allarmante»

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Il Circolo Pd dell'Atac si rivolge alla cittadinanza con una lettera aperta nella quale dopo aver ricordato i vari scandali dell'Amministrazione Alemanno, parentopoli inclusa, sottolinea le carenza attuale del trasporto pubblico che non va "con le metropolitane sempre piene e sempre più in ritardo, autobus che saltano le corse, guasti in linea, viaggi, per andare al lavoro o per muoversi in città che si sa quando iniziano ma non quando finiscono".

Per il Pd dell'Atac il governo "sta preparando per Roma, è una scelta di privazione, di taglio di tutti i servizi che garantiscono senso e contenuto al concetto di cittadinanza". Lo dimostrerebbe la delibera 77 approvata in consiglio comunale che prepara la privatizzazione delle aziende mentre aumenta il numero dei consiglieri, nei consigli di amministrazione delle società del Comune. La lettera prosegue ricordando che il referendum del 12 giugno, quello dell'acqua, in realtà riguardava tutti i servizi pubblici essenziali e quindi anche il trasporto locale (Atac), ambiente (Ama), acqua (Acea). Ma oggi i soldi pubblici scarseggiano anche se qualcuno ritiene "che la colpa dei disagi nei servizi, trasporto in primis, è dei lavoratori che non fanno il loro dovere, di un lassismo generale, figlio di una cultura del lavoro inefficiente, che dorme protetta tra i cuscini morbidi delle garanzie di un contratto sicuro". Per il Pd non è così perché l'inefficienza "è figlia di una disattenzione al cittadino, degli sprechi, come quelli degli stipendi milionari ai manager o dei costi di gestione, gonfi di un sistema di potere che certamente, la mattina non prende la metropolitana".

Nonostante ciò il trasporto locale funziona "perché ogni giorno i lavoratori, quelli da 1000/1500 euro al mese, fanno il loro dovere e permettono che l'autobus, quando non è rotto per via delle manutenzioni fatte male, dalle società esterne, passi alla fermata, o che la metropolitana passi il più in fretta possibile, che la buona volontà, la professionalità e lo spirito di cittadinanza, sopperiscano quando serve, alla competenza dei manager milionari. Si impegnano anche quando vengono assunti centinaia di impiegati invece che centinaia di autisti o macchinisti". La lettera conclude con questi polemici interrogativi "se ci svendono i servizi, se ci svendono l'occupazione impiegata in quei servizi, se tutto quanto è gestione politica della città viene delegato al privato, a che serve la politica? Perchè nei paesi europei, con la sola eccezione della Gran Bretagna, i servizi essenziali sono gestiti dal pubblico?".

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