Parcheggi, l’ira dei comitati No Pup

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La recente conferenza stampa del sindaco e del suo delegato ai parcheggi Vannini non deve aver convinto il Coordinamento dei Comitati No PUP. Insomma il Piano Urbano Parcheggi che Alemanno ha rilanciato non va. Infatti salta il vincolo pertinenziale, che in base alla Legge Tognoli "lega indissolubilmente il box a un immobile situato in prossimità del parcheggio, da un raggio di 500 metri è stato portato a tutta la città dopo una breve prelazione dei residenti. Anzi in conferenza stampa è stata annunciata una modifica a quella legge per abolire anche l’indissolubilità del vincolo pertinenziale e rendere possibile il suo trasferimento a un altro immobile.

In parole povere: un box che prima si poteva comprare solo se si aveva un appartamento nei dintorni e che si poteva rivendere solo a chi comprava l’appartamento, oggi si può comprare anche abitando dall’altra parte della città e, se passa la modifica annunciata, rivendere a chiunque possieda un appartamento o un negozio a Roma. «Peccato – aggiunge il Coodinamento – che la Legge Tognoli avesse introdotto il vincolo pertinenziale per bilanciare tutti i benefici offerti ai costruttori e agli acquirenti dei box, ed evitare che i parcheggi costruiti su suolo pubblico diventassero mera speculazione».

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Estendere questa possibilità a tutta la città vuol dire «spostare sempre di più la bilancia verso il profitto privato a scapito del bene pubblico». Qualcuno potrebbe affermare che «l’innovazione è pensata per il povero vecchietto che non guida più e che non usa più il garage». Forse, mentre al coordinamento pare che si pensi soprattutto per quei “poveretti” che si possono permettere l’acquisto di box a 80.000 € l’uno, e che «possono farlo per speculazione e investimento, potendo poi rivenderli ancora più facilmente, magari come cantine e magazzini (tanto nessuno controlla)». Intanto si mandano avanti a tutti i costi parcheggi come quello di Via Fermi e Viale Giulio Agricola.

 

Ma se si dichiarano soddisfatti i “No PUP” per l’abolizione dell’Ufficio Emergenza Traffico e il suo accorpamento per la parte parcheggi al Dipartimento comunale, per il resto sono «insoddisfatti e furiosi». E così conclude la nota del Coordinamento: «Visti i risultati limitati dopo oltre un anno di lavoro e trattative, e i due pesi e due misure – nei tempi e nella sostanza – usati nelle decisioni verso i cittadini piuttosto che verso i costruttori e i loro interessi, i cittadini possono capire chiaramente chi comanda a Roma in merito a decisioni sui beni pubblici, chiunque sia al governo». 

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