Sembra ormai imminente la votazione in Consiglio comunale della controversa delibera 129, che prevede uno scambio immobiliare tra il Comune e la CAM srl, con la cessione alla ditta dei mercati e delle autorimesse di via Magna Grecia, via Chiana e via Antonelli in cambio di un imprecisato numero di alloggi popolari. In ballo ci sono tre compendi in zone della città di altissimo pregio immobiliare, che potrebbero raggiungere addirittura il valore di 400 milioni di euro, grazie alle nuove cubature da costruire dopo l’abbattimento sopra e sotto le aree mercatali, attraverso una variante del Piano regolatore generale.
La ormai famosa “delibera CAM” potrebbe passare con il solito giochino del rinvio in “seconda convocazione” che ne garantirebbe l’approvazione in Consiglio con soli 11 voti. Del rischio sono consapevoli il Coordinamento dei Comitati NO PUP e Cittadinanzattiva Lazio i quali in un comunicato ricordano di aver chiesto alla Commissione Patrimonio di accertare se sia lecito assegnare alla CAM i mercati e acquisire dalla CAM gli alloggi popolari senza le gare di evidenza pubblica prescritte dalle norme europee. Così come è stato chiesto di verificare se esistano dei diritti pregressi della CAM dovuti all’inserimento degli ampliamenti delle tre autorimesse nel Piano Parcheggi commissariale, senza la firma di alcun atto o contratto con il Comune. Due pareri senza i quali la votazione in Consiglio potrebbe risultare non valida. Se poi qualcuno cercasse di fare passare comunque la delibera, in seconda convocazione, No PUP e Cittadinanzattiva chiedono a tutti i consiglieri di non votarla. Infatti il rischio è di consegnare alla CAM “diritti che a oggi potrebbero non essere ancora acquisiti, mettendo così un’ipoteca sulle scelte future del Comune: o mantenere le promesse della delibera o dare alla CAM, in compensazione, altri diritti. Obblighi che potrebbero essere ingiustificati e in cui sarebbe possibile rinvenire profili di danno erariale. E in questo caso le conseguenze, non solo morali, ricadrebbero su tutti i consiglieri che hanno votato la delibera”. Ai consiglieri dell’opposizione si chiede, invece, non solo di votare contro “ma di dimostrare tutta la loro contrarietà facendo il possibile per essere presenti alla votazione, tutti. Perché il confronto su una vicenda così delicata e controversa non si risolva con una manciata di voti”. Se queste richieste cadranno nel nulla, prosegue la nota, “apriremo la nostra campagna elettorale. Non una campagna elettorale per sostenere i nostri candidati, che non abbiamo, ma per ricordare ai cittadini le scelte e le decisioni che i loro eletti hanno preso per loro. Da varie legislature a questa parte. Con i nomi e i cognomi”. Fatte salve tutte le azioni e le impugnazioni che il comitato intende intraprendere per vie legali e nelle varie sedi ove la delibera fosse definitivamente approvata.