Appare anche sulla pagina Facebook dell'ex assessore alla cultura Umberto Croppi, ma, almeno sino ad oggi, ancora nessun altro ha ripreso la “rivelazione” di "Amate l'architettura", un'associazione di giovani architetti molto attivi e militanti nella difesa della qualità architettonica e "delle regole". I giovani architetti infatti riprendono le dichiarazioni di Gianni Alemanno in merito a un nuovo teatro dell’Opera che si dovrebbe realizzare a Roma nel quartiere Flaminio: “il progettista del tempio della lirica nelle caserme di via Guido Reni sarà Renzo Piano” aveva dichiarato il sindaco.
L’Ordine degli Architetti da ampio spazio alla "notizia sul sito architettiroma ma il Presidente Schiattarella in qualche modo smentisce. Ma dopo che i giovani architetti hanno preso carta e penna chiedendo spiegazioni direttamente a Renzo Piano e facendogli notare che un incarico diretto contrasterebbe con il regolamento di attuazione del codice dei contratti. Questo prevede che, in caso di lavori di particolare rilevanza sotto il profilo architettonico, si debba in genere applicare la procedura del concorso per la progettazione. Inoltre gli ricordano che la sua popolarità nasce con il progetto per il Beaubourg in cui, nel luglio del 1971, una giuria internazionale di architettura, presieduta da Jean Prouvé, scelse, tra 681 progetti presentati, quelli degli architetti Renzo Piano, Gianfranco Franchini e Richard Rogers.
Ma la risposta dello studio Piano non si fa attendere e dopo aver chiarito che lo studio conosce perfettamente il Codice dei Contratti, fa sapere che non esiste alcun progetto dell’architetto per un Teatro dell’Opera di Roma e non è previsto alcun incarico. E allora? E allora parrebbe che il sindaco si sia allargato un po’ troppo, magari confondendo un semplice pour parlè con l'archistar per una prospettiva certa.
Gl
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