La spending review non si applica al Quirinale, Parlamento e Corte costituzionale. È quanto prevede la bozza del provvedimento per la revisione della spesa. Il commissario Enrico Bondi dovrà definire il livello di spesa per acquisti di beni e servizi e svolgerà anche compiti di supervisione, monitoraggio e coordinamento dell'attività di approvvigionamento di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni. Sono molti i capitoli della spesa pubblica sottoposti alla spending review.
In particolare, l'attività sarà concentrata sull'eliminazione delle spese di rappresentanza e per convegni ad “eccezione di casi eccezionali riferibili per esempio a rapporti con autorità estere”. La direttiva firmata dal presidente del consiglio Mario Monti e controfirmata dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, prevede inoltre il “ridimensionamento delle strutture dirigenziali esistenti, riduzione, anche mediante accorpamento, degli enti strumentali e vigilati e delle società pubbliche”. Nella direttiva si legge anche che dovranno essere restituiti all'Agenzia del demanio gli immobili di proprietà pubblica eccedenti i fabbisogni. “estensione alle società in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza”. La direttiva poi prevede la proposizione di impugnamento contro le sentenze di primo grado che “riconoscano miglioramenti economici progressioni di carriera per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato”.
Intanto si è saputo che entro 15 giorni il supercommissario per gli acquisti di beni e servizi nella Pubblica Amministrazione Bondi, dovrà presentare il piano per la riduzione dei costi, che varrà circa 2,1 miliardi di euro. Lo ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà a margine della presentazione del rapporto dell'Autorità per le Comunicazioni. “Ci siamo incontrati stamattina – ha detto Catricalà – e abbiamo parlato di logistica, solo di logistica. Abbiamo trovato la sua collocazione al ministero dell'Economia, abbiamo individuato gli uffici dei quali si può avvalere alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell'Economia. Per quanto riguarda la presidenza del Consiglio gli abbiamo assegnato l'ispettorato della Funzione Pubblica e per il Tesoro la Ragioneria Generale dello Stato”. “Il cronoprogramma del decreto – ha spiegato – prevede che entro 15 giorni dalla nomina deve presentare un piano e poi ogni mese deve presentare una relazione”. Dei 4,2 miliardi di tagli previsti dal decreto, ha precisato Catricalà, l'ammontare di competenza di Bondi è “più o meno la metà”. (asca)