Ieri è stato organizzato un presidio, da Cgil Roma e Lazio,per illustrare le motivazioni dell’adesione alla manifestazione di protesta del 5 maggio contro il bilancio varato da Roma Capitale. Presente, in piazza Madonna di Loreto, il segretario generale della Cgil romana, Claudio Di Berardino,che ha anticipato alcune delle questioni che hanno spinto ilsindacato a scendere in campo a fianco di movimenti, associazioni e partiti del centro sinistra. «Questo bilancio punisce i più deboli e continua ad aiutare i forti e gli speculatori – ha detto Di Berardino».
Secondo la Cgil, il 5 maggio sarà solo una prima tappa di protesta e non la conclusione di un percorso, «siamo a un punto di svolta: o questo sindaco e la giunta affrontano questi temi oppure si facciano da parte» ha detto Di Berardino.
La Cgil sarà una delle forze centrali della mobilitazione contro le politiche del Comune di Roma.Le richieste di cambiamento sono profonde: «il bilancio così com'è non deve passare, perché non risponde a nessuna emergenza in città e non farebbe che alimentare le tensioni sociali». E’ necessario mettere in primo piano, dopo tanto tempo, il tema dell’occupazione.
Ci sono nella capitale tanti cassintegrati, giovani disoccupati e precari, e la Cgil chiedeche l’amministrazione favorisca politiche per affrontare l’emergenza.
Inoltre, secondo la Cgil nazionale i dati sulla disoccupazione reale sono molto più alti rispetto a quelli dichiarati dalle istituzioni. Secondo Di Berardino, «Roma non ce la fa più a sopportare un bilancio solo di tagli sociali e di tasse, dall'Imu, all'Irpef ai rifiuti, questa politica aiuta lacittà a scivolare ancora di più nella recessione». E’ necessariori dare una prospettiva a Roma a partire dalla difesa del welfare e dei servizi pubblici locali.
Ed è proprio sulla vicenda “acqua pubblica” che si sta giocando una partitaimportante in queste ore con il progetto di Alemanno di privatizzazione dell’Acea. La principale azienda di Roma rischia di essere svenduta per fare cassa senza nessuna garanzia diun progetto industriale e di sviluppo. Inutile nascondere che questo sarà uno dei temi principali della mobilitazione di Sabato 5. Altro fronte caldo è quello delle opere pubbliche. Ad oggi ci sono due grandi opere appaltate, progettate e finanziate che sono la metro B2, per 550 milioni, e il proseguimento della C, per 700 milioni. I lavori non partono e queste opere sarebbero fondamentali per l’economia romana e per dare lavoro. Si consideri che nell’ultimo anno e mezzo il settore edile ha perso 12 mila posti di lavoro secondo i dati della Fillea Cgil.