Si doveva tenere oggi la seduta decisiva per votare la delibera 32 sulla cessione del 21% delle quote Acea da parte del Comune. Un provvedimento che ha suscitato numerose proteste. L'entrata del Comune è stata infatti occupata da una trentina di attivisti del movimento in difesa dell'acqua pubblica "Roma non si vende".
"Abbiamo bloccato l'ingresso del Campidoglio – hanno spiegato i manifestanti – e non andremo via da qui finché non ci faranno entrare a seguire la votazione in Consiglio sull'Acea". "Sono tre giorni che chiediamo di assistere e, nonostante sia aperta al pubblico, non ci permettono di salire – ha aggiunto Bartolo Mancuso, del movimento – Per questo stiamo occupando l'accesso al Palazzo Senatorio schierandoci sulle scale davanti al portone". Le forze dell'ordine hanno tuttavia sgomberato di forza la scalinata di palazzo Senatorio, malgrado l’opposizione dei comitati. Tensioni si sono registrate tra la polizia e il gruppo di attivisti.
Ma a bloccare la votazione è stata la decisione del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso dei consiglieri di opposizione Gianluca Quadrana (lista civica per Rutelli), Francesco Smedile (Udc) e Gemma Azuni (Sel) contro la procedura che aveva portato allo slittamento di 50mila ordini del giorno. Conseguenza immediata è lo stop ai lavori del consiglio comunale, che non potrà procedere oggi alla votazione della delibera.
Il sindaco Gianni Alemanno ha preso atto della decisione del Consiglio di Stato di sospendere temporaneamente l’approvazione della delibera su Acea e ha annunciato che l'Avvocatura del Comune ha presentato istanza affinché la riunione della V sezione che deve decidere definitivamente della sospensiva, venga anticipata il più possibile in modo da non ritardare oltre l’iter di approvazione della delibera di bilancio.