L’importanza della posta in gioco l’aveva ben capita l’ex sindaco Gianni Alemanno che nel luglio del 2008 si affrettò a far nominare proprio Mancini, suo cassiere per due campagne elettorali e sodale di antichi fatti “d’arme” ai tempi del Fronte della Gioventù. Non solo, nonostante le voci che già correvano la primavera scorsa sulle presunte tangenti per i filobus Menarini/ Finmeccanica lo fece riconfermare nella carica l’estate scorsa con il consenso del Governo Monti. Un mandato interrotto dall’arresto, che altrimenti sarebbe proseguito anche con l'attuale Amministrazione, tanto più che la gestione di Mancini, imprenditore lui stesso, non fu mai giudicata inadeguata. Alemanno sapeva gestire certi rapporti “pesanti” con abilità tant’è vero che accreditò quale suo uomo di fiducia l’amico Riccardo subito dopo la sua vittoria nel 2008 proprio con Finmeccanica interessata ai lavori per le metro capitoline e da sempre influente nei rapporti con i governi.
Oggi la situazione politica si è ribaltata e non pare che il nuovo sindaco sia ancora intervenuto sulla nomina del nuovo ad, lasciando spazio alle manovre di altri come già qualche quotidiano accennava ieri. Fra i nomi che circolano quello dell'Ingegner Marco Staderini, con un notevole curriculum di cda vari (da Lottomatica, alla Rai, dall'Inpdap all'Acea) ma riconosciuto quale uomo quantomeno di Casini se non proprio di Caltagirone. Una candidatura piuttosto consumata alla quale si contrappone quella di Paolo Novi che fu già direttore generale dell’Ente Eur quando nel 2000 l'allora presidente, oggi senatore del Pd, Raffaele Ranucci, suo attuale sponsor, lo chiamò sino al novembre del 2003. A ben vedere una candidatura consumata, un po' retrò, ma a volte ritornano.
Il Novi sarebbe tuttavia da troppo tempo lontano dalla piazza della Roma che conta per cui da destra spingono per l’attuale direttore dell’Auditorium Domenico Pimpinella che se non andiamo errati già lavorò con Ranucci (guarda caso) quando questi era assessore al Turismo e alle attività produttive con Marrazzo. Il candidato di rottura dovrebbe essere Gianluca Lo Presti, sostenuto dal giovane sottosegretario del Pd Stefano Fassina. Anche se appena il 16 aprile di quest’anno il Lo Presti è stato nominato amministratore unico di Unionfidi, società regionale attiva nel sostegno alle imprese per l`accesso al credito, dopo essere stato direttore generale dl disciolto Bic Lazio. Se le voci che circolano venissero confermate la partita si giocherebbe tutta fra Casini (o i suoi) Ranucci e Fassina escludendo completamente il sindaco Ignazio Marino che pure mostra di voler comandare e scegliere gente sua di alto profilo professionale ed eccelsa competenza. Pensare che il sindaco possa restar tagliato fuori dalla partita per il governo di Eur spa, salvo accordi precedenti, risulterebbe quanto meno curioso.
Giuliano Longo