Ci stava pensando da tempo e l’aveva preannunciato a Lecce alla fine di giugno, ma venerdì il disegno politico di Gianni Alemanno si è materializzato, nero su bianco, con un documento. «Se rinasce Forza Italia – aveva detto a SkyTg24- è naturale che rinasca anche un soggetto che raccolga l'eredità di Alleanza Nazionale.» In verità di eredi ce n'è una folla, da Francesco Storace che in questa direzione spinge da tempo, ai Fratelli D'Italia, che a dire di Crosetto e Rampelli, Alemanno non ce lo vogliono. A ben vedere l’annuncio dell'ex sindaco non sortirà l'effetto di unificare quella diaspora di destra già in crisi dopo il “gran rifiuto” di Gianfranco a Silvio “che fai mi cacci?”, ma la botta grossa era venuta con l’espugnazione di quella roccaforte della destra che era Roma. Certo, in passato la linea
dell'ex sindaco non aveva brillato per coerenza, ondivago fra la strisciante opposizione al Cavaliere dell'autunno scorso, e la pressante richiesta di un suo salvifico intervento in campagna elettorale, rivelatosi poi notevolmente tiepido.
Il cuore di Gianni, tuttavia, sempre a destra batteva forte anche se esulcerato dal tradimento del suo antico sponsor Fini, con qualche sbandamento centrista più tattico che strategico. Ora Gianni brucia i vascelli alle spalle e con il suo “manifesto” si avventura nel tempestoso ed instabile mare della politica italiana con un “nuovo soggetto" che ieri ha presentato nella sede della sua fondazione Nuova Italia. Il documento è stato sottoscritto da 114 tra assessori, consiglieri, sindaci e dirigenti politici di centrodestra e «si ispira ai valori tradizionali della famiglia e della difesa della vita e si propone di mettere la politica al servizio della gente.» Per ora – ha precisato Alemanno – «lanciamo l'aggregazione con l'obiettivo di dare forma entro l'autunno ad un nuovo progetto politico in vista delle elezioni europee.» Il nuovo partito intende raccogliere gli ex An delusi da Berlusconi, che «con la rinascita di Forza Italia abbandona l'idea del partito maggioritario».
Ma perché tanta fretta proprio a ridosso delle ferie? Semplice risponde l'ex sindaco «abbiamo voluto lanciare la nuova aggregazione prima del 30 luglio, giorno in cui si attende la sentenza sui processi in capo a Silvio Berlusconi, per fare in modo che non si pensi che nasca sulla base di quello che uscirà dalle sentenze». La 'forma partito' che Alemanno ha in mente è quella piuttosto obsoleta di «partito pesante, radicato sul territorio e che non si chiude a destra.» Insomma qualcosa che starebbe fra Forza Italia e i Fratelli di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Anzi, a proposito dei Fratelli, ha escluso ogni accordo perché potrebbe essere proprio il suo nuovo partito a riunire tutte le anime della destra, magari sotto la guida di Alemanno stesso.
Giuliano Longo